Sesto verso le elezioni: l’intervista a Paolo Vino
Perché si candida?
Perché sono nato a Sesto, ho studiato e lavoro a Sesto da sempre. Per me diventare sindaco di Sesto non è un trampolino per chissà quali incarichi politici a Roma. Faccio politica da oltre 20 anni e adesso ho scelto di farla in prima persona perché sono convinto di aver maturato la giusta competenza attraverso le esperienze amministrative.
Il punto di forza della sua proposta?
Sestesità, coerenza, concretezza. Dopo gli ultimi anni, Sesto ha bisogno di proposte concrete, serie e realizzabili ma allo stesso tempo importanti. Niente propaganda ma progetti concreti per governare un cambiamento che per i prossimi 10 anni è destinato a rivoluzionare il volto della nostra città.
Quali sono le emergenze di Sesto San Giovanni?
L’emergenza è il futuro. L’emergenza è ridare a Sesto la sua giusta centralità e il suo ruolo politico. Noi non siamo subordinati a nessuno. Se poi parliamo di azioni immediate: ridurre l’aumento della Tari per le utenze domestiche, eliminazione della tassa Osap per le attività di somministrazione ed eliminare le strisce blu per i residenti.
La sua idea per: • trasporti e viabilità • ambiente • opere • sociale e case popolari • volontariato
• Trasporti e viabilità
Con noi Sesto non sarà più la periferia di Milano. E questo significa evitare quel traffico di attraversamento da parte di chi, da fuori, si reca ogni giorno nel capoluogo aumentando il traffico e lo smog in città. Abbiamo già elaborato un nuovo sistema di viabilità e di trasporto pubblico su gomma che renda la città a misura di sestese. Basta enormi bus obsoleti che girano vuoti, noi pensiamo a mini bus elettrici con una funzione di collegamento tra un punto e l’altro della città.
• Ambiente
Le idee sono tante e le azioni che si possono mettere in campo sono necessarie. La priorità è la creazione dell’isola pedonale, che chiameremo ‘Il giardino delle ville’. Pensiamo a una nuova pianificazione per pulizia delle strade, raccolta rifiuti e gestione del verde.
• Opere
Nei prossimi giorni presenterò tutti i progetti che, insieme a grandi professionisti, abbiamo elaborato per rilanciare Sesto. Opere fattibili dal punto di vista economico quanto strutturale e in grado di cambiare il volto della nostra città all’insegna della vivibilità e del comfort per i sestesi. Posso anticipare che saranno il biglietto da visita della nostra città. Tutti partono dalle ex Falck che reputo sestesi, importanti e di prestigio. Non deve prevalere sulla città costruita ma andare di pari passo. Pronti a collaborare con la proprietà senza essere ospiti.
• Sociale e case popolari
Non lasceremo indietro nessuno. Lavoreremo per una città che sia davvero inclusiva e non divisiva. Questo significa costruire regole chiare e vigilare affinché vengano rispettate perché si riesca ad aiutare sempre chi ha davvero bisogno. La casa è prima di tutto dignità.
• Volontariato
Noi non sfratteremo le associazioni, tutt’altro. Un esempio? Nei giorni scorsi ho siglato un protocollo con Aned con la quale mi impegno non solo a mantenere aperta la sede di via Giardini ma a valorizzare il suo contenuto di testimonianze rendendola un piccolo grande museo. Perché senza memoria, non c’è futuro. Un impegno che non si limita ad Aned ma si estende a tutte quelle realtà associative. Sono una forza straordinaria per Sesto!