Allerta nella comunità astronomica: affollamento di satelliti inquina i cieli

Foto tratta dalla pagina 'Spazio e satelliti'

Potrebbe sembrare una condizione difficile a verificarsi, eppure l’uomo è riuscito a creare un sovraffollamento anche nei cieli. Sono infatti almeno 5mila i satelliti oggi attualmente vaganti nell’orbita bassa terrestre. Da due anni in particolare, questo grande numero di satelliti, crea un problema da non sottovalutare per le osservazioni astronomiche, rendendole alquanto difficili da effettuare, senza che il passaggio di un satellite rovini delle foto dello spazio, frutto di molte ore di lavoro.

Sono i satelliti delle grandi costellazioni per le connessioni di internet globali, ad esempio Oneweb che ha in orbita 400 satelliti su 800 previsti a breve o Starlink che ne ha già 2.600 su 4.400 già pianificati. L’unione Astronomica internazionale, in virtù di questo fenomeno, chiede maggiore disciplina nella gestione di questi strumenti e si prepara a rendere pubblica sul web, una mappa che possa permettere agli astronomi di individuare in tempo reale le posizioni dei satelliti in orbita, così da poter posizionare i loro strumenti verso le zone di cielo libere dai passaggi.

Come riporta l’Ansa, Piero Benvenuti, già segretario generale dell’International Astronomical Union (Iau), professore di Astrofisica dell’università di Padova e direttore di un centro, che fa capo alla IAU, per la protezione del cielo dalle interferenze dei satelliti, dichiara che questo è un problema reale e che sarà un fenomeno destinato a peggiorare a causa del numero sempre più ingente dei satelliti già programmati per il lancio nello spazio. Il lancio dei satelliti ha subito una forte accelerazione e la comunità astronomica in accordo con l’industria, sta lavorando proprio per rispondere a tutte le preoccupazioni ed alle problematiche venute alla luce in questi ultimi anni.

Il cielo è una risorsa che appartiene a tutti e visto che tali costellazioni di satelliti creano interferenze alle visualizzazioni del cielo in tutto il mondo, bisognerà trovare soluzioni a livello internazionale, l’obiettivo sarà trovare un compromesso ragionevole, tra le esigenze della comunità astronomica e le necessità di sviluppo economico e tecnologico di chi opera nello spazio.
Flavia Pruner