Medicine vendute abusivamente come cura contro il Covid: il sequestro

Medicinali venduti abusivamente come rimedio contro il Covid: nei guai un 38enne che aveva aperto una ‘farmacia abusiva’ nel suo minimarket.

Erano stipate nel magazzino di un piccolo minimarket di via Padova a Milano: 1.500 scatole di antinfiammatori per oltre 35.600 compresse di due marche diverse, la prima con indicazioni in etichetta solo in lingua cinese e prodotte in Cina, l’altra prodotta in Europa con bugiardino in una lingua dell’Est. Entrambi i farmaci erano privi di autorizzazione dell’Aifa che ne consente la vendita in Italia. A scovare i farmaci gli agenti della polizia locale di Milano entrati nel minimarket per un controllo di routine: hanno notato sugli scaffali alcune scatole di integratori che non avrebbero potuto essere vendute lì, e per questo hanno deciso di approfondire la visita estendendola al magazzino nel retro del negozio dove hanno trovato gli scatoloni pieni di farmaci dal marchio sconosciuto in Italia ma pronti per la vendita illegale anche contro i sintomi da infezione Covid.

Il proprietario è stato deferito all’autorità giudiziaria con l’accusa di apertura di una farmacia senza autorizzazione e per l’immissione in commercio di farmaci privi di autorizzazione dell’Aifa. Ora rischia l’arresto e un’ammenda fino a 5mila euro per l’apertura abusiva della farmacia e una multa fino a 10mila euro per l’immissione sul mercato dei farmaci.