È stato inaugurato il nuovo ciliegeto realizzato all’interno dell’area Balossa al Parco Nord Milano. Il nuovo frutteto, a cui è stato dato il nome CiliegiaMI, è composto da 6mila ciliegi, piantati su una superficie di circa 10 ettari dall’azienda agricola La Balossa, che ha voluto scommettere sulla produzione agricola urbana.
L’agricoltura in città è stato il tema centrale della conferenza stampa che si è tenuta direttamente sul campo di ciliegi in presenza di Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia, dei Sindaci e dei referenti istituzionali dei Comuni limitrofi di Cormano, Novate Milanese, Cusano Milanino, Cinisello Balsamo e dei rappresentanti della Società Agricola La Balossa.
«Gli alberi daranno frutti dal quarto anno e il frutteto sarà aperto al pubblico così che i cittadini potranno raccogliere direttamente dalla pianta i cestini di ciliegie che prenoteranno attraverso una piattaforma online. Per avvicinare il consumatore al produttore e al contesto agricolo daremo ogni volta una breve spiegazione per permettere alle persone di effettuare la raccolta correttamente. Con CiliegiaMI vogliamo promuovere una nuova modalità di approvvigionamento portando la filiera sul territorio e sostenendo al contempo delle collaborazioni con altri agricoltori, favorendo la creazione di una rete di produttori in città», raccontano Nicola Micheletti e Matteo Locatelli di CiliegiaMI.
«Un ciliegeto in un parco urbano rappresenta una nuova sfida e un segnale di cambiamento nella relazione tra agricoltura urbana e consumi dei cittadini – spiega Marzio Marzorati, Coordinatore di Federparchi Lombardia –. La realizzazione di questo frutteto è un esempio di integrazione tra agricoltura e natura che promuove una produzione sempre più in relazione con la città, rispondendo alla necessità di consumo di prodotti ortofrutticoli dei cittadini. Dunque non solo con gli orti urbani, ma anche con le aziende agricole è possibile avvicinare le comunità urbane alle produzioni locali creando un legame diretto, come nel caso del frutteto, tra chi produce e chi consuma».
La pandemia ha fatto registrare un aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta, i produttori che nel 2020 hanno scelto di accorciare la filiera sono aumentati di circa il 5% rispetto all’anno precedente. Mediamente chi ha adottato il canale di vendita diretta vi destina l’82% della produzione aziendale, diventando così il terzo canale scelto dagli agricoltori.