Alberto Bruno, della lista civica Un Senso Per Sesto, è candidato alle primarie del centro sinistra che si terranno domenica prossima, il 3 aprile. La votazione deciderà chi, fra Michele Foggetta, Alberto Bruno e Mari Pagani, correrà per il ruolo di sindaco in rappresentanza della coalizione delle forze democratiche cittadine (fra cui anche Pd e Movimento 5 Stelle).
«La mia carriera si è svolta nella Pubblica Amministrazione – ci racconta Alberto Bruno -. Ho lavorato per il Comune di Sesto per 34 anni, iniziando come vigile urbano e proseguendo nei servizi sociali, dove mi sono occupato di immigrazione. Sono poi diventato funzionario comunale di Protezione civile. Sono stato fondatore e presidente della sezione cittadina della Croce Rossa -allora un Ente Pubblico non economico- dove ho in seguito svolto il ruolo di presidente provinciale e membro del Consiglio Nazionale. Ricoprendo ruoli di alta responsabilità, ero a tutti gli effetti un Amministratore Pubblico. Conosco Sesto come le mie tasche e le devo molto. Oggi è venuto il momento di restituirle qualcosa di tutto ciò che mi ha dato.
Che cosa ti ha spinto a candidarti alle primarie per il centro sinistra?
«La caduta vorticosa nella capacità di governo della città: una classe politica che non sa né relazionarsi con i cittadini, né far funzionare la macchina amministrativa. Sesto è sempre stata un’eccellenza per la qualità dei servizi e delle prestazioni, qualità che ha perso. C’è bisogno di persone capaci, con una visione in grado di valorizzare la sua identità».
Come terresti insieme le diverse anime della coalizione dem?
«Con il programma che in questi mesi la coalizione progressista e di centro-sinistra ha messo a punto attraverso i tavoli di lavoro. Abbiamo costruito un progetto unitario e condiviso da proporre alla cittadinanza».
Quali sono i tratti che ti distinguono dai tuoi concorrenti?
«Io non sono segretario di alcun partito, pur essendo un progressista radicato nel centro sinistra. Sono un candidato indipendente, che può offrirsi all’intera coalizione, rappresentandola tutta. Da entrambi mi distinguono, come si evince dal mio curriculum, la lunga esperienza amministrativa e organizzativa».
Su che cosa deve puntare il centrosinistra per vincere le prossime elezioni amministrative?
«Non deve costituirsi come il “gruppo della rivalsa”. Avremo il compito di ricostruire. Dovremo essere portatori di una visione che guarda con coscienza al progresso della città, a fianco dei soggetti fragili e di chi lavora e costruisce per il bene comune e non solo per il proprio interesse».
Che campagna elettorale hai in mente? condotta sui social o fisicamente in mezzo alla gente?
«Cito Gaber: “C’è solo la strada su cui puoi contare”. Gestirò la mia campagna elettorale anche attraverso i social ma la strada, il contatto diretto con le persone, rimarranno il mio luogo elettivo».
Qual è la sfida più importante per Sesto nei prossimi cinque anni?
«Sesto è stata attraversata da avvenimenti di portata europea e mondiale; le amministrazioni di centro sinistra hanno risposto con il grande progetto trasformativo della Città della Ricerca e della Salute. Bisognerà operare innanzi tutto affinché l’area compresa tra la ferrovia e via Edison, con il suo asse centrale di Viale Italia, sia una cerniera e non un bastione che divide la città. Sesto dovrà essere più verde, integrata e vivibile per i suoi abitanti».