La sua presentazione ufficiale alla città c’è già stata nelle scorse settimane, ma il prossimo 21 marzo la bandiera di ‘Città Europea dello Sport 2022’ verrà definitivamente consegnata nelle mani del sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano.
L’appuntamento con il Gran Gala Aces Europe Awards, che si terrà presso la Reggia Venaria di Torino, segnerà ufficialmente il passaggio di consegne e darà avvio all’anno di celebrazioni e iniziative che attendono Sesto. Un traguardo importantissimo, raggiunto grazie a un impegno su più fronti che l’amministrazione comunale, le realtà sportive e gli investitori hanno messo (letteralmente) in campo in sinergia negli ultimi anni. A ripercorrere questo lungo cammino che ha portato al titolo è il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano: «La concezione dell’attività sportiva è profondamente cambiata. Trent’anni fa, quando praticavo sport da piccolino, aveva uno scopo. Oggi da genitore che ha dei bambini che fanno sport vedo tutt’altra finalità». Il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano è infatti d’accordo nel sostentere che è anche attraverso lo sport che si formano i cittadini del domani: «Dietro una disciplina sportiva, c’è un percorso di integrazione, socializzazione e solidarietà che permette di creare una rete tra genitori e bambini che è alla base della globalizzazione. A Sesto San Giovanni abbiamo un tessuto sociale molto variegato. Lo sport serve a unire, integrare, far crescere insieme e secondo me questo è un valore sociale che lo sport può contribuire a dare. Per poter fare questo devi avere degli impianti sportivi. È lì che viene il difficile: unire la finalità sociale alla sostenibilità economica». Ed è proprio in questa direzione che l’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni ha deciso di procedere negli ultimi anni, investendo quasi 22 milioni di euro sugli impianti sportivi, passando da poco meno di 50 centesimi di investimento pro capite nel 2016 agli attuali 265: «È solo sommando tutti questi elementi che è stato possibile ottenere il riconoscimento di ‘Città Europea dello Sport 2022’».
Ma se il presente lancia Sesto San Giovanni in una dimensione internazionale, il futuro della città è ancora più ambizioso. «Il meglio deve ancora venire – assicura il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano -. Siamo solo a metà del percorso». I sogni del primo cittadino di Sesto sono il ‘nuovo San Siro’ e la realizzazione di un palazzetto dello sport da 1.500 posti. «Ora della fine mi piacerebbe regalare alla città qualcosa di molto più importante – spiega Di Stefano riferendosi alla possibilità dell’arrivo a Sesto del nuovo stadio di Inter e Milan -. Per fare una cosa del genere servono tre ok: il primo è quello del Comune, il secondo quello dalle proprietà e il terzo è quello delle squadre. Il Comune ha già dato il suo parere favorevole 5 anni fa, ora manca il resto». Quanto invece al nuovo palazzetto, Di Stefano ha le idee chiare: «Ho già in mente un progetto moderno e l’area, al momento dismessa, in cui realizzarlo. Dove c’è un’eccessiva domanda, una struttura moderna consentirebbe di liberare quelle attualmente presenti, consentendo a nuove realtà di emergere e crescere».
L’immediato futuro, però, si chiama ‘Carmen Longo’: «Ci siamo tutti affezionati. Ogni sestese ha passato giornate e giornate durante i periodi estivi in quella piscina, è nel cuore di tutti i cittadini e vederla abbandonata era una pugnalata al cuore ogni volta che ci si passava davanti. Rappresentava proprio il passato di Sesto che non sarebbe più tornato. Abbiamo invece individuato una realtà privata che con un investimento di quasi 7 milioni di euro si è accollata una riqualificazione importantissima e in una situazione di difficoltà come quella pandemica, dove i cantieri non reggono economicamente e chiudono, portare a casa un obiettivo come questo non è da tutti. Vuol dire che abbiamo lavorato davvero bene».