«Il Nordmilano intende fare la sua parte lavorando in una duplice direzione: da un lato supportare le famiglie residenti di origine ucraina che stanno attivando le operazioni di ricongiungimento familiare, dall’altro costruire delle soluzioni per tutti i rifugiati ucraini di guerra che dovessero arrivare in città in fuga dal loro Paese».
In una nota congiunta, i sindaci di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Cologno Monzese hanno annunciato la loro disponibilità nell’attivazione di una cabina di regia con la Prefettura e il Consolato per poter sostenere le famiglie in centri di accoglienza temporanei attraverso le reti territoriali già presenti e che hanno già collaborato nel periodo pandemico, mobilitando tutte le risorse disponibili. L’idea di Roberto Di Stefano, Giacomo Ghilardi e Angelo Rocchi è quella di costituire dei centri di accoglienza dedicati, possibilmente riconvertendo degli hotel Covid territoriali in centri di accoglienza per chi, arrivato grazie all’aiuto dei parenti residenti non ha un supporto abitativo.
«Molti residenti, che vorrebbero ospitare i propri parenti in fuga, vivono, infatti, in camere in affitto o posti letto, soluzioni quindi non idonee – spiegano i tre sindaci del Nordmilano -. L’esperienza degli hotel covid territoriali ha rappresentato un modello di intervento efficace che potrebbe essere riproposto anche in questa drammatica circostanza».
Spiega il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano: «I nostri Comuni sono impegnati a gestire i ricongiungimenti familiari ma chiediamo un supporto concreto per individuare soluzioni abitative dedicate a chi non può garantire un’adeguata accoglienza». Aggiunge il primo cittadino di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi: «Crediamo che la collaborazione interistituzionale sia una risorsa imprescindibile, specie nei momenti di crisi, e, per questo motivo, rinnoviamo la nostra disponibilità e il nostro impegno». Conclude, infine, il sindaco di Cologno Angelo Rocchi: «L’obiettivo concreto di questo tavolo sarà quello di rendere disponibili soluzioni alloggiative per ospitare tutte le persone che si sono rivolte ai nostri Comuni, previo contatto degli stessi con il Consolato Ucraino».