Milano, muore ragazza di 13 anni nel sonno: si scatenano i no vax che incolpano i genitori

Nella notte tra sabato 12 e domenica 13 febbraio è tragicamente scomparsa una ragazza di 13 anni a Milano.

La giovane è morta nel sonno, probabilmente per un aneurisma. La società sportiva di volley Aspes, dove la giovane era una delle atlete, ha ricordato e commemorato con un post sui social la ragazza, stringendosi al lutto della famiglia. Una morte prematura e inspiegabile, visto che la giovane non aveva problemi di salute, e che ha avvolto nel dolore e nello sconforto un’intera famiglia e chi conosceva e frequentava la povera ragazza.

Un dolore che non è stato di certo rispettato dalle molte persone che, condividendo la notizia, hanno accusato i genitori della 13enne di averne causato la prematura scomparsa perché le era stata somministrata da poco la terza dose del vaccino contro il Covid 19.

I no vax, senza ritegno o pudore, hanno avuto l’ardire di imputare la morte della ragazza al vaccino e di incolpare i genitori, lanciandosi anche in frasi ignominiose e velatamente minacciose: «Spero che i genitori campino a lungo», ha scritto un utente.

«Sappiamo tutti che non sarebbe successo se non la costringevano al siero sperimentale! Ha dovuto iniettarsi un veleno», scrive un’altra persona, imputando interamente al vaccino la scomparsa della giovane e ritenendo responsabili della tragedia chi ha ‘costretto’ alla somministrazione della dose contro il Covid 19 la ragazza.

«Come può un genitore fare una cosa del genere, io non me ne capacito», recita un altro commento: un ulteriore prova di come certe lotte ideologiche e fondate sull’ignoranza e l’ottusità portino a delle azioni insensate, come calpestare un lutto così grave e, addirittura, etichettare come carnefici chi più da vicino sta vivendo il dolore più grande che possa esserci, la scomparsa di un figlio.