Torna alla ribalta il tema sfratti a Sesto San Giovanni. Dopo le discussioni delle ultime settimane, prosegue il botta e risposta tra il Comune e l’opposizione.
A seguito delle denunce sul tema da parte di Unione Inquilini e centrosinistra, il sindaco Roberto Di Stefano ha fatto sapere che «la stessa prefettura ha comunicato che gli sfratti esecutivi a Sesto San Giovanni sono 64 di cui 11 già eseguiti nel 2021, quindi 53 quelli che stiamo gestendo, e non 640 come continuamente viene riportato dalla sinistra che preferisce confondere i cittadini creando di proposito tensioni sociali piuttosto che cercare soluzioni».
A questi dati ha risposto ancora il centrosinistra: «Ricordo – ha commentato Michele Foggetta – che i dati ufficiali dell’Unep (uffici notificazioni, esecuzioni e protesti) del Tribunale di Monza indicano il dettaglio dei 667 casi sestesi divisi tra 202 ‘avvisi di sloggio’ e 465 sfratti in prima chiamata o esecutivi. 667 famiglie mononucleari oppure con figli, famiglie di giovani o di anziani, famiglie in alcuni casi con persone disabili o inferme. 667, non 64».
«Il dato di 667 è riferito agli sloggi del 2019, le cui procedure sono poi state bloccate dal covid – replica l’amministrazione -. Non si tratta quindi di sfratti esecutivi ma di posizioni sospese. Gli esecutivi riportati invece dal prefetto sono 64, e 11 sono già stati fatti. E ribadiamo: si tratta di sfratti privati e non da case comunali».
Il Comune e la prefettura hanno concordato l’avvio di percorsi di autonomia abitativa specifici per le fragilità e per i nuclei con minori a carico, utilizzando i fondi messi a disposizione nelle scorse settimane dal Comune, e il rinvio degli sfratti in funzione di questo accompagnamento. «Una risposta alle famiglie in difficoltà – ha sottolineato il sindaco – abbiamo anche concordato la possibilità di prendere contatto con le famiglie sotto sfratto prima dell’ultimo accesso dell’ufficiale giudiziario in modo da comprenderne le fragilità e, in caso di morosità incolpevole, studiare le soluzioni percorribili per il superamento delle difficoltà».
A questo proposito, il Comune spiega che «Cinque sono i bandi aperti dall’amministrazione comunale, sia misure riparative agli sfratti sia preventive per quanto riguarda le difficoltà economiche: 250.000 euro per il sostegno agli affitti covid, 462.000 euro per la morosità incolpevole, 242.000 euro per i canoni e le utenze domestiche, 100.000 euro per il rilascio forzoso dell’immobile in assenza di contratto, 60.000 euro per il sostegno all’affitto dei pensionati. Non solo: è stata attivata anche una manifestazione d’interesse per cercare proprietari privati disposti ad affittare i loro immobili a canoni calmierati. Aler ha messo a disposizione nel breve periodo 35 alloggi a canone concordato, che si sommano ai 28 del bando Sap attualmente aperto e alla trentina circa che tra marzo e aprile contiamo di mettere a bando (sempre Sap). I Servizi Sociali e l’Agenzia Casa stanno inoltre predisponendo un regolamento per i Servizi abitativi transitori (Sat), funzionale a programmi di autonomia abitativa e presa in carico delle famiglie a 360 gradi laddove sia accertata la morosità incolpevole».