Nel nostro Paese, come albero di Natale si usa un peccio (Picea abies) detto anche abete rosso. Nell’Europa Centrale e nei Paesi nordici si addobba sempre la ‘Picea abies’, o altri abeti (Abies alba o Abies nordmanniana).
Più raramente si usano pini o altre conifere sempreverdi. In alcuni casi si utilizzano anche altri tipi di albero, come la Magnolia grandiflora. Ma per capire come mai proprio l’abete, dobbiamo riferirici alla tradizione nordica. Si narra che il primo vero albero di Natale sia nato a Tallin, in Estonia nel 1441. Ma la tradizione più diffusa vuole che l’albero abbia avuto origine nel 1570 in Germania: si iniziarono a decorare proprio gli abeti utilizzando mele, noci, datteri e fiori di carta. Finché secondo la leggenda, la duchessa di Brieg inaugurò la vera tradizione dell’albero di Natale, per come la conosciamo noi adesso. Nel 1611, durante i preparativi del Natale la duchessa iniziò a riflettere su come poter addobbare un angolo del salotto rimasto vuoto: una volta uscita in giardino, vide un piccolo abete che fece trasferire nel salone.
Ma ci sono anche leggende religiose che si affiancano a quelle pagane. Prima fra tutte, quella di origine cristiana, che ha come protagonista San Bonifacio.
Secondo quanto si dice, è a lui che si deve l’utilizzo dell’abete come albero di Natale. Missionario in Germania settentrionale, San Bonifacio incontrò alcuni pagani che adoravano una quercia per preparare il sacrificio del principe Asulf al dio Thor. A quella vista, il santo li fermò: abbatté la quercia, al cui posto apparve un abete. Si trattava di un sempreverde e quindi, a detta del santo, era l’albero della vita, e rappresentava Gesù. Da lì si scelse quella pianta come albero di Natale per eccellenza.