Lombardia in tavola: dal cappone ai tortellini, come servire in tavola primi e secondi tipici regionali.
Prima regola: la vera festa è il 25 e tutti gli altri giorni sono solo imitazioni. In Lombardia il vero must è il cappone ripieno, e tutto il resto è noia. Sulle tavole dei lombardi a Natale non manca mai. Secondo la tradizione, il ripieno viene preparato con le interiora e l’aggiunta di castagne o noci e qualche pezzetto di salsiccia e pane raffermo. Attualmente invece le frattaglie sono state sostituite dalla carne macinata, che è diventata l’ingrediente principale per farcirlo. Viene poi impastata con pane raffermo, uova, latte, mortadella, prosciutto cotto o salsiccia e frutta secca.
Il cappone può essere servito come portata principale oppure in alternativa (o in aggiunta) può essere utilizzato per preparare il brodo per i tortellini o per i ravioli, anche questo piatto tipico natalizio.
Se al brodo si vogliono sostituire invece le paste asciutte, le opzioni vanno dai casoncelli (casoncei) tipici di Bergamo e Brescia ai tortelli di zucca, conditi con burro, salvia e parmigiano delle zone mantovane e cremonesi. Tra i piatti più antichi chi sono i dolci lombardi. Alcuni risalgono addirittura al Medioevo, come la Tortionata di Lodi, un dolce basso e friabile, a base di mandorle.
Bergamo propone la versione dolce del tipico Polenta e osei: una cupola di pan di spagna bagnato in liquore all’arancia e ricoperto da pasta di mandorle; a completare l’opera, uccellini in cioccolato o marzapane sulla sommità.
Se pensiamo alla zona di Milano ovviamente ci viene subito in mente il panettone ma esistono anche delle sue varianti. A Como e Lecco, sono tipici dei dolci simili al panettone meneghino. Si chiamano Miascia, Pan Mataloch, Matoch e Torta Grigna, e sono dolci lievitati con farciture che variano tra le singole zone: uva sultanina e canditi, mandorle e amaretto, caffè, nocciole e mandorle.