Come si prepara il nuovo Big Mac? Il Gazzettino nelle cucine di McDonald’s – FOTO

Un viaggio nel cambiamento di un grande classico del McDonald’s: il Big Mac. Dal passato al presente, la redazione del Gazzettino Metropolitano è stata ospitata nel ristorante di viale Fulvio Testi a Cinisello Balsamo per provare il “nuovo” panino, presentato lo scorso ottobre in pieno centro a Milano con la presenza del cantante Ghali, che davanti a tantissimi fan aveva improvvisato un breve concerto.

Prima di parlare dei cambiamenti effettivi, bisogna però partire dal momento in cui nasce l’idea di rivoluzionare un grande classico. Un’idea che non arriva direttamente da McDonald’s, ma dai desideri dei suoi clienti in tutta Italia. Le indagini di mercato, infatti, sono alla base di questa scelta, frutto di suggerimenti e indicazioni prese in carico e trasformate nel nuovo panino, lanciato sul mercato già dalla scorsa estate. «I clienti più affezionati al Big Mac – sottolineano dal McDonald’s di viale Fulvio Testi a Cinisello Balsamo – lo hanno notato subito e ci hanno chiesto se fosse cambiato qualcosa, altri lo hanno notato senza chiedere e qualcuno invece non ha notato differenze».

Differenze però presenti, anche alla vista e al tatto. E dopo aver cucinato il nostro personale Big Mac nelle cucine del McDonald’s di viale Fulvio Testi, insieme al sindaco di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi, possiamo affermare che è proprio così. Il colore del pane è la prima differenza per la vista: più scuro quello “nuovo”, con un motivo preciso dietro questa scelta. Questo nuovo tipo di pane permette infatti al calore di uniformarsi meglio: nei pochissimi minuti che passano tra la preparazione e l’arrivo al tavolo, il panino tra vecchio e nuovo si presenta molto più caldo rispetto al passato. «La temperatura era proprio una delle migliorie che ci erano state chieste dai nostri clienti», proseguono dal McDonald’s. A confronto, la differenza è netta: è qui, infatti, che entra in gioco il tatto.

L’altra grande differenza è da ricercare nella preparazione del panino stesso. Uguali ingredienti, sapore differente. Ma cosa cambia allora? La cottura della carne e l’aggiunta della cipolla direttamente sulla piastra. Un cambiamento radicale, ma decisivo, di un ingrediente che prima veniva inserito direttamente sul pane, mentre ora è preparato con la carne. «Ovviamente si può scegliere di non mettere del tutto la cipolla, per tutti quei clienti a cui non piace», sorridono in cucina mentre ci spiegano il procedimento per preparare il nostro Big Mac. L’altro grosso cambiamento è sulla salsa che contraddistingue da sempre ogni panino del McDonald’s: mentre prima veniva posta direttamente alla base, ora si tende (grazie a una pistola più grande ad hoc) a espanderla in maniera uniforme. Una differenza che, a livello di gusto, fa l’assoluta differenza tra le due versioni dei panini. Se prima, infatti, la salsa concentrata al centro risultava più forte, a detta dei clienti interessati dall’indagine di mercato, ora il gusto va a conciliarsi con tutto il resto. Tocco finale, infine, quello del formaggio, che va a fondersi direttamente sulla carne appena uscita dalla piastra, mentre il panino viene confezionato e chiuso, lasciando alta la temperatura fino al momento della sua consumazione.

Un viaggio, dicevamo, nella storia. Letteralmente un viaggio per la redazione del Gazzettino Metropolitano, nella cucina del ristorante di viale Fulvio Testi. Vi proponiamo qualche scatto della nostra esperienza in cucina qui sotto. Non garantiamo sull’ottimo aspetto del panino da noi realizzato, ma sulle differenze e migliorie di chi i panini li sa fare, quello sì. Provare per credere.