L’otto novembre 2021, il Ministro Roberto Speranza ha firmato il decreto che individua i centri che costituiscono la Rete italiana Screening Polmonare (Risp) per la realizzazione del Programma di prevenzione e monitoraggio del tumore al polmone, destinando ai centri individuati, due milioni di euro per l’anno 2021 e 2022. Diciotto centri di eccellenza distribuiti in 15 regioni, garantiranno una copertura ad ampio raggio su tutto il territorio nazionale, con una intensa attività di prevenzione e di monitoraggio di questa patologia.
Per la regione Lombardia, sono n°2 i centri coinvolti, il primo è l’Asst Papa Giovanni XXIII ed il secondo è l’Istituto Nazionale Tumori di Milano (Int), individuato quale coordinatore assoluto della Rete, per l’intero svolgimento delle attività dei due anni, previste nel Programma. Secondo quanto dichiara sull’Ansa, il Direttore Scientifico dell’Int, Giovanni Apolone, questo progetto è molto importante per l’Istituto e conclude non solo un percorso di ricerca su farmaci ed interventi terapeutici innovativi, che testimonia il lavoro prezioso svolto negli anni dall’ospedale, confermandosi come un riconoscimento per l’eccellenza raggiunta ma, premia anche la grande e costante attenzione alla prevenzione primaria ed alla diagnosi precoce, altro elemento su cui l’Int ha speso grandi energie. In base all’analisi dei dati fornita dall’Oms il 90% dei casi di cancro polmonare, come il tumore della vescica della laringe o del cavo orale, sono causati dal fumo e dalle sostanze cancerogene da esso sprigionate.
Il Programma, nei prossimi 18-24 mesi, conta di supportare circa 7.300 cittadini scelti per la cessazione del tabagismo, considerati ad alto rischio di mortalità, forti fumatori ed appartenenti ad una fascia di età tra i 55 ed i 75 anni. La speranza, secondo Ugo Pastorino, il Direttore di Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è che le persone selezionate per partecipare allo screening, riescano a ridurre il consumo di sigarette in una percentuale che vada oltre il 50% rispetto a quelle normalmente fumate.
Il 9 novembre, in un post su Facebook, il Ministro Speranza, in seguito all’annuncio della firma del decreto, scrive: «…Oltre a esami avanzati per le persone più a rischio è previsto un programma dedicato per l’abbandono del fumo. Le evidenze scientifiche ci dicono che la diagnosi precoce e la prevenzione riducono la mortalità. Stiamo investendo per rafforzare il Servizio Sanitario nazionale, per portarlo più vicino ai cittadini e migliorare la qualità della vita di tutti».
Flavia Pruner