Durante il primo consiglio comunale e in presenza che si è tenuto a Cusano Milanino, giovedì 30 settembre, si è dimessa la consigliera comunale ed ex assessore alle Politiche Sociali Loretta Recrosio, che aveva preso il posto di Lidia Arduino sui banchi della minoranza. Al suo posto è subentrato Francesco Cazzaniga.
«Sembra che stare sui banchi dell’opposizione a Cusano Milanino proprio non piaccia – è il commento del vice sindaco Elena Maggi -. Dopo essersi dimessi Lidia Arduino, Anna Maria Bergomi, Silvia Casati, Jacopo Lorenzo Carbonieri, ieri sera è stato il turno di Loretta Recrosio. Il successore, Francesco Cazzaniga, è stato nominato dopo che Martina Ghirardello e Filippo Pizzamiglio non hanno accettato la carica».
Ma Recrosio, che ha passato in consiglio comunale poco più di un anno, dal giugno del 2020, ribatte: «Le mie dimissioni sono state pianificate e concordate all’interno della mia lista: la Lista civica Fare di più. L’idea alla base di questa decisione è stata quella di dare la possibilità ad altri candidati, più giovani, di fare questa esperienza».
La consigliera denuncia inoltre un clima spiacevole nel consiglio comunale cittadino: «Non ho visto nessuna idea nuova, nessuna visione futura della città. Mi sento invece di stigmatizzare il clima che ho respirato in consiglio comunale. Un clima di grande aggressività nei confronti di chi esprime un’idea, un pensiero diverso da quello espresso dalla maggioranza; c’è, secondo me, l’incapacità di distinguere il ruolo istituzionale da quello personale. Spesso i toni sono toni “gridati” nei confronti della persona che parla e non del consigliere che esprime il pensiero del gruppo politico che rappresenta».
E sui progetti più importanti portati avanti durante il periodo in cui è stata consigliera, Recrosio commenta: «Purtroppo nel tempo in cui io sono stata in consiglio mi sembra di poter dire che non si sia costruito un granché. L’attuale amministrazione va avanti attuando i progetti e le idee faticosamente costruite dalla precedente amministrazione e fortemente contestate da chi ora guida la città di Cusano Milanino che allora era all’opposizione».