Sesto, è di nuovo scontro sulla M1: «Inaccettabile che si fermino i lavori»

Sopralluogo al cantiere della linea Rossa M1

Si riapre il braccio di ferro politico a Sesto San Giovanni. Sul banco della contesa, ancora una volta, il prolungamento della M1.

«I lavori per il prolungamento della M1 verso Monza, passando per la nuova fermata di Sesto Restellone, sono completamenti fermi – spiega il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano –. Impiegarci dieci anni per fare un chilometro e mezzo di galleria sembra una barzelletta ma purtroppo non lo è. Stiamo parlando di un’infrastruttura strategica per tutto il Nordmilano e non solo che ha già ottenuto tutte le coperture economiche necessarie ma che si trova ingessata per l’incapacità del Comune di Milano di onorare gli accordi contrattuali presi».

Di Stefano rivolge le sue accuse verso Palazzo Marino: «Al sindaco Sala piace fare l’ambientalista, ma è tutta facciata perché non sta facendo nulla, in concreto, per sbloccare questi lavori che significherebbero più mobilità sostenibile, meno traffico e meno inquinamento. Anziché insistere a disegnare sull’asfalto ciclabili pericolose e non a norma perché non è mai intervenuto in prima persona per risolvere lo stallo di un cantiere infinito? Se non fosse stato per la nostra diffida e la nostra incisività, oltre al blocco dei lavori sotterranei avremmo ancora viale Gramsci chiuso al traffico. La differenza tra una giunta del fare, come la nostra, e una che parla per mezzo di vuoti slogan green senza mantenere le promesse, sta tutta qui».

Sulla questione è intervenuto Il tempo delle promesse è finito l’assessore alla Mobilità del Comune di Sesto San Giovanni, Antonio Lamiranda: «Il tempo delle promesse è finito: il nostro territorio non può continuare a subire gli effetti negativi dell’incapacità da parte del Comune di Milano di rispettare i contratti. Non dimentichiamoci che il prolungamento della M1 verso Monza era stato progettato per Expo 2015… Il prolungamento della metropolitana rossa porta con sé enormi benefici, in termini di decongestionamento del traffico e di miglioramento della qualità dell’aria, e proprio per questo non possiamo aspettare altri anni dieci anni prima che quest’opera trovi compimento. Continueremo a vigilare sul cantiere e non appena si insedierà la nuova giunta milanese torneremo alla carica per chiedere e ottenere la ripartenza dei lavori».