Questo anno e mezzo di pandemia, non ha impedito ad eccellenze italiane leader nel settore delle neuroscienze, biofisica, ingegneria, microelettronica e biotecnologia come l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, di fare passi da gigante nella sperimentazione e nella ricerca. L’Iit è una fondazione finanziata dallo Stato, disciplinata dagli art.14 e ss. del Codice civile, Istituita con D.L. 269/03, convertito con legge n: 326/2003 (art.4 dello Statuto) il cui scopo è rafforzare ed implementare la ricerca scientifica di interesse generale che mira ad uno sviluppo tecnologico.
Vigilata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, con la partecipazione della Corte dei Conti sul controllo della gestione finanziaria, ha l’obiettivo di promuovere l’eccellenza nella ricerca di base ed in quella applicata, favorendo lo sviluppo del sistema economico nazionale. Sul sito dell’Iit, le start-up sono pubblicate in quanto i ricercatori, come missione della Fondazione, devono incrementare ed incentivare l’attività, dando visibilità ai nuovi progetti, con lo scopo di ricercare investitori e partner industriali e commerciali secondo le esigenze delle differenti sperimentazioni, è infatti possibile scrivere alla mail dedicata per avere informazioni a riguardo (startup@iit.it).
Tra le tre sviluppate nei primi 6 mesi del 2021, desta particolare interesse la start-up seguita dal ricercatore senior ed ingegnere in microtecnologia applicata alle neuroscienze, Luca Berdondini, a capo della linea di ricerca Microtechnology for Neuroelectrocnics, che ha seguito l’evoluzione ed il potenziamento di Corticale s.r.l., una società di neurotecnologie finanziata dall’imprenditore e top manager Giuseppe Santella, avente come obiettivo lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di speciali sonde attive CMOS basate su una tecnologia chiamata SiNAPS (Simultaneous Neural Recording Active Pixel Sensor technology) con cui è possibile la realizzazione di interfacce neurali con migliaia di elettrodi estremamente ravvicinati per la registrazione simultanea ed estremamente definita di un numero mai raggiunto di neuroni, fornendo nuove opportunità di “ascoltare” il cervello sia sano, sia colpito da malattie neurodegenerative e di studiarne il funzionamento.
Si potrà partire dai grandi centri di ricerca con la tecnologia SiNAPS per poi accedere al settore clinico ed ospedaliero con possibili applicazioni, nel tempo, in campo diagnostico, terapeutico e farmacologico. Berdondini in una dichiarazione rilasciata all’Ansa, sostiene che questo è un momento storico che apre nuove prospettive e che offre un grado di definizione dei meccanismi di comunicazione tra le cellule nervose senza precedenti.
Questi microchip impiantabili, composti da migliaia di sensori neurali dalle dimensioni di un capello che permetteranno di ascoltare e di catturare dati in diversi circuiti cerebrali, varcando la soglia di una conoscenza sempre più approfondita per le malattie che colpiscono il cervello, permetteranno di mettere a punto dispositivi per diagnosi e terapie di malattie come epilessia, Alzheimer e Parkinson, oltre che affinare le interfacce neurali di ultima generazione uomo-macchina per controllare protesi di arti o esoscheletri.
Flavia Pruner