Green pass sì o green pass no? Ecco il quesito che in questi giorni domina e monopolizza il pensiero e le conversazioni di milioni di italiani, tanto che, l’agenzia Ansa ha addirittura riportato i dati di un sondaggio fatto da SWG sul pensiero favorevole o contrario di 800 soggetti, riguardo l’utilizzo di questo strumento, seguito da un simpatico approfondimento che direttamente Ansa con Data Media Hub hanno portato avanti, riguardante la posizione presa sui social dagli Italiani, sull’argomento che continua ad essere al centro di innumerevoli polemiche: il Green Pass deve essere obbligatorio o no?
Walter Ricciardi, consigliere scientifico del Ministro della Salute Roberto Speranza, fa presente che: «Il Green Pass è necessario per accedere in sicurezza agli ambienti pubblici, una scelta che va vissuta con razionalità ed equilibrio». Le vacanze si possono fare e si può condurre una vita normale se si è vaccinati e il consiglio del direttore scientifico di ICS Maugeri, l’importante, è avere la consapevolezza che non si è usciti dalla pandemia ma, ogni volta che si abbassa la guardia il virus si manifesta più contagioso nelle sue molteplici varianti e si attraversa una ulteriore fase di emergenza.
Il Green Pass, usato responsabilmente, potrebbe essere una via di fuga per evitare nuove chiusure al di fuori delle zone bianche soprattutto in autunno per i ristoratori e per le attività che hanno sofferto la chiusura nei mesi passati. Nicole Vinci, avvocato e consigliera dell’ANF in una intervista rilasciata sempre per l’Agenzia, ribadisce che per il Green Pass l’imposizione graduale sarebbe una scelta saggia e l’obbligatorietà non è incostituzionale o illegittima.
Se, come afferma il sottosegretario alla salute Andrea Costa, la direzione che prende la politica si avvale sempre di più delle indicazioni scientifiche, probabilmente, la strada che in questo momento è raccomandata, è la concessione del Green Pass non più a 15 giorni dopo la somministrazione della prima dose ma al completamento del ciclo vaccinale con due dosi ed i guariti da Covid 19, potranno effettuare una unica dose di vaccino entro 12 mesi dal primo tampone positivo, diluendo i tempi della normativa attuale che prevede 6 mesi, sulla base delle nuove evidenze scientifiche.
Nei prossimi giorni, saranno determinanti le decisioni del Cdm sul nuovo decreto Covid che, oltre al certificato verde ed alle nuove soglie di rischio, deciderà anche sul rinnovo dello stato di emergenza.
Flavia Pruner