In via Correggio 1 a Milano nasce il Centro Orientamento e Monitoraggio, un organismo composto da un pool di esperti criminologi, psicoterapeuti, educatori che, in collaborazione con Ats Città Metropolitana di Milano, si occuperà di accogliere le richieste di trattamento degli uomini violenti o a rischio di commettere atti violenti nell’ambito delle relazioni intime. Un’equipe di professionisti che definirà il percorso di riabilitazionepiù idoneo e avrà il compito di monitorare periodicamente l’andamento di ogni singolo caso.
Il centro è stato attivato il 15 luglio e sarà il punto di riferimento per le segnalazioni dei servizi territoriali. Ma non solo, sarà anche aperto agli accessi spontanei da parte degli uomini che decidono in autonomia farsi aiutare. Il centro sarà aperto ogni lunedì dalle 9 alle 13, il martedì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 15 alle 19 e, infine, il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Per accedere sarà necessario prendere appuntamento telefonando allo 02 84104462 o scrivendo a progettouomo21@gmail.com.
L’istituzione del CeOM è il primo tassello di un progetto sperimentale più ampio, denominato U.O.MO. (Uomini, Orientamento e Monitoraggio), che a Milano e nell’hinterland per i prossimi due anni metterà a disposizione le competenze di specialisti, servizi, enti e Istituzioni che si occupano sia di tutela e supporto delle donne vittime di violenza sia del trattamento degli autori.
L’iniziativa è finanziata da regione Lombardia, con la regia di Ats Città Metropolitana di Milano, ed è affidata a una cordata di organizzazioni già inserite nelle reti antiviolenza ed esperte nell’attività di rehab degli uomini maltrattanti.
Il progetto U.O.MO. nasce per rispondere in modo nuovo e integrato al problema della violenza nell’ambito delle relazioni intime, agendo non solo sul fronte della protezione delle vittime e della punizione dei responsabili, ma anche su quello della prevenzione primaria e della recidiva.
«L’aspetto innovativo di questo progetto consiste nel dare efficacia alla prevenzione e alla lotta contro la violenza di genere attraverso un intervento integrato, come previsto dalla Convenzione di Istanbul», afferma Paolo Giulini, Presidente Cipm.
«Questo progetto si integra con la funzione di governance che Ats esercita già da anni coordinando l’attività delle 8 reti interistituzionali che operano sul territorio a tutela delle vittime, grazie anche alla fattiva azione dei Centri Antiviolenza», spiega la Dott.ssa Rossana Giove, Direttore Socio Sanitario di ATS Città Metropolitana di Milano.
«La presa in carico degli uomini violenti ha l’obbiettivo di prevenire ulteriori violenze nei confronti delle donne e dei minori spesso coinvolti in un’azione integrata», sottolinea il Dott. Mirco Fagioli, direttore della Uoc Programmazione sociosanitaria e sociale integrata di Ats.