Sit-in di sensibilizzazione sotto il Comune di Cinisello Balsamo. A organizzarlo è stata l’associazione cinisellese Gaymin Out, dopo che la scorsa settimana si è verificata, all’interno del Parco di Villa Ghirlanda, un’aggressione di stampo omofobico ai danni di una ragazzina di 15 anni.
All’iniziativa andata in scena nella serata di domenica 4 luglio davanti al Pertini di Cinisello, a pochi passi dal Comune, hanno partecipato, oltre agli schieramenti politici, diverse realtà territoriali come Anpi, Sentinelli di Milano, Arci La Quercia, Coordinamento Pace, Mille&unavoce, Umanità Migrante, Lady Soccer, il Cig Arcigay Milano, Coordinamento Arcobaleno di Milano e Città Metropolitana. «È stato un gran momento di socialità per il Comune e per le realtà che si occupano del sociale dei diritti nel Comune – ha spiegato Simone Berardis, il neo eletto presidente di Gaymin Out -. Abbiamo parlato dell’importanza della responsabilità delle istituzioni davanti ai problemi dell’omofobia, dell’omolesbobitransfobia e di quanto sia importante riconoscere che esista un problema effettivo che condiziona la vita di un sacco di cittadini, nel territorio della pronvincia ma anche a livello nazionale».
Ma non solo. Prosegue Berardis: «Abbiamo parlato di quanto sia necessaria una legge che tuteli e protegga e riconosca questo problema e le persone Lgbtq+ sul territorio nazionale. Abbiamo avuto diversi interventi dalle realtà che hanno aderito all’iniziativa, oltre a diverse testimonianze come per esempio quella di un ragazzo di Cinisello che ha parlato della sua difficoltà nel fare la transizione: lui è un ragazzo transgender da femmina a maschio. Ha parlato di identità di genere perché alcune persone tra il pubblico si chiedevano cosa fosse l’identità di genere, allora lui l’ha spiegata: è il sentirsi qualcun altro all’interno del proprio corpo. Avere un’identità che a volte biologicamente non corrisponde a quella che si ha».
Infine il presidente di Gaymin Out ha tracciato un bilancio della serata: «Diciamo che sono stati toccati tantissimi argomenti, è stato tutto molto interessante e molto arcobaleno. Siamo riusciti a portare le nostre istanze e le nostre rivendicazioni in piazza qui a Cinisello dove magari spesso non si parla di questi argomenti e proprio per questo abbiamo ricordato che proprio il Comune di Cinisello a noi di GayMinout non ci ha permesso di portare avanti nelle scuole alcuni progetti per i giovani che sono comunque dei progetti culturali che andavano a toccare quella che è un’educazione alla multiculturalità e alla diversità. Qualcosa che ci è stato negato non perché i progetti non fossero validi ma perchè di principio perchè noi siamo un’associazione Lgbtq+ e quindi porteremmo questa fantomatica teoria del gender all’interno delle scuole. Nessuno sa ancora cosa sia questa teoria del gender». (A questo link è disponibile la replica dell’assessore Fumagalli di Cinisello Balsamo alle accuse di censura dei due progetti).
Di seguito è disponibile una galleria fotografica del sit-in organizzato da Gaymin Out: