L’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo e l’Unione degli Istriani rispondono con una nota congiunta al Comitato locale dell’Anpi. Infatti, nei giorni scorsi sono arrivate da parte del comitato al protocollo d’Intesa siglato lo scorso aprile fra il comune e l’Unione degli Istriani.
«La solita polemica strumentale di chi non vuole ancora affrontare i drammi del ‘900 con imparzialità – commenta l’assessore alla Centralità della Persona e Integrazione Riccardo Visentin -. Se vogliamo fare ‘memoria’ delle tante pagine ancora dolorose della nostra storia dobbiamo superare una volta per tutte questa visione fatta di schieramenti e schematismi ideologici. Come disse nel giorno il Giorno del Ricordo il Presidente Mattarella: Oggi il vero avversario da battere, più forte ed insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi».
L’amministrazione comunale risponde alle affermazioni di Anpi, che giudica inopportuna la sottoscrizione dell’accordo, facendo presente che l’Unione degli istriani è la maggiore organizzazione degli esuli in Italia con un numero di iscritti che al 31 dicembre 2020 ne contava 13.315, l’85% dei quali di origine istriana.
Si tratta, inoltre, di un’associazione accreditata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Parlamento europeo di Bruxelles, al Ministero dell’Istruzione, ed alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, con le quali sono stati sottoscritti apposti Accordi di partenariato e Protocolli di Intesa.
«A onor del vero siamo stati i fondatori della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati e ne abbiamo fornito la sede legale ed amministrativa fino al 2007 e dalla quale siamo usciti insieme a Libero Comune di Pola in Esilio, nelle stresso momento, a all’Associazione comunità istriane, che era già uscita ancora prima, per una divergenza rispetto alle modalità di affrontare il contenzioso con Slovenia e Croazia sui beni abbandonati», ha precisato il Presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota.
«Grazie ad un Accordo di partenariato sottoscritto con l’allora Presidente del Fvg Debora Serracchiani (attuale capogruppo alla Camera del Pd), e grazie ad un accordo stretto con il Ministero dell’Interno, all’epoca in cui era Sottosegretario Ettore Rosato (attuale vicepresidente della Camera), è stato possibile istituire, da parte dell’Associazione, il Museo di carattere Nazionale Crp di Padriciano, uno dei musei più visitati a Trieste, il cui restyling è del valore di oltre 4.000.000 di euro», ha continuato Lacota.
Nel comunicato, si specifica che l’Unione degli Istriani partecipa attivamente, essendone parte fondante come la Federazione, al Gruppo di lavoro presso il Ministero dell’istruzione fornendo propri relatori al Ministero stesso. Inoltre, organizza annualmente eventi di carattere nazionale con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con i governi di qualunque colore politico. Gli ultimi eventi organizzati, in ordine di tempo, sono stati il Centenario della fine della Grande Guerra, con la presenza a Trieste di una cinquantina di delegazioni provenienti da Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Serbia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, e la partecipazione di ministri e sottosegretari dei diversi paesi, e poi il Centenario del Trattato di Rapallo, con relatori qualificati e di massimo livello provenienti da Italia, Slovenia, Croazia e Serbia.
Dunque, riguardo alle accuse dell’Anpi riferite alle simpatie di estrema destra dell’Unione degli Istriani, l’associazione per bocca del Presidente ribatte: «La nostra Associazione è l’unica nel panorama di riferimento effettivamente apartitica, avendo nello statuto, sin dal 1979, l’esplicito divieto per ogni membro con incarichi e mandati associativi di possedere tessere partitiche oppure di rivestire cariche o ruoli partitici di qualsivoglia genere. Infine l’Associazione Unione degli Istriani precisa che, al contrario dell’ANPI, non giustifica nessun episodio storico che riguarda le terre del confine orientale, bensì lo contestualizza».
«Per queste citate ragioni riteniamo assolutamente meritevole di interesse la collaborazione con questa associazione. Le affermazioni di Anpi e quelle del PD locale ci dimostrano che c’è ancora tanto pregiudizio e che c’è realmente bisogno di approfondire, pur nella complessità delle vicende storiche, il dramma delle Foibe, lo dobbiamo ai 350mila sopravvissuti agli eccidi che hanno abbandonato le loro terre sperimentando lo sradicamento totale senza veder riconosciuto il loro sacrificio», ha concluso Visentin.