Il dibattito politico infiamma Cinisello Balsamo. Lo scorso 10 aprile Cinisello è stato il primo comune in Lombardia a firmare un protocollo d’intesa con l’Associazione dell’Unione degli Istriani. Un protocollo d’intesa per una collaborazione volta a realizzare eventi dedicati alla diffusione della conoscenza dei drammi delle Foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata.
La reazione e le parole da parte dell’opposizione su questo protocollo d’intesa sono state dure e mirate. Infatti, i gruppi di minoranza del comune hanno sottolineato come l’unione degli Istriani sia un’associazione di estrema destra e irredentista.
Il Partito Democratico di Cinisello, perciò, si scaglia contro il sindaco Giacomo Ghilardi con un post sui social: «Sindaco Ghilardi la storia non si riscrive. Lo scorso aprile la giunta Ghilardi ha siglato un protocollo d’intesa con l’Unione degli Istriani per realizzare eventi storico-culturali sulle vicende del Confine Orientale.
Non c’è nulla di male nell’approfondire la conoscenza storica del nostro Paese, ma se a farlo è un’associazione che, per sua stessa ammissione, non fa parte della Federazione delle associazioni degli Esuli e promuove letture di revisionisti storici dal passato fascista qualche domanda è lecita.
Com’è possibile che l’amministrazione assegni eventi di carattere storico ad associazioni che la storia la piegano a proprio piacimento? E che cancellano dalla propria narrazione qualsiasi riferimento alle nefandezze fasciste? Ringraziamo l’Anpi per le sue segnalazioni, come Pd terremo gli occhi aperti sulla vicenda».
Anche il partito La città giusta – Sinistra per Cinisello Balsamo è intervenuto sulla questione tacciando di revisionismo il movente ultimo di questo progetto: «Noi riteniamo pericoloso questo percorso che ha lo scopo di presentare la Storia secondo una visione falsa oltre che parziale. Sul loro sito si trovano le loro posizioni, quali, ad esempio la giustificazione degli eccidi della popolazione civile Jugoslava da parte italiana oppure la creazione di campi di concentramento dove venivano deportate le popolazioni Slovene per ‘italianizzare’ la provincia di Lubiana. Però lì gli internati non venivano gasati si lasciavano ‘solo’ morire di fame. La scelta della giunta di Cinisello Balsamo è pericolosa e va contrastata.
Ricordare e conoscere il dramma delle foibe e dell’esodo istriano non può e non deve significare revisionismo storico e revanscismo. Noi vigileremo per evitare che soggetti che considerano il 25 aprile un giorno nefasto, portino i loro veleni nel nostro Comune».