Sesto, parla il presidente Fiorino: «Il prefetto conferma: tutelata la sicurezza in consiglio»

Giovanni Fiorino, presidente del consiglio comunale di Sesto San Giovanni

Giovanni Fiorino, il presidente del consiglio comunale di Sesto San Giovanni, è intervenuto dopo che nelle scorse settimane erano scaturite delle polemiche in aula a causa della decisione, assunta dallo stesso Fiorino, di contingentare i tempi della discussione in consiglio comunale.

«Non è stata una scelta errata ma ‘è stata esclusivamente dettata dalla necessità di assicurare la sicurezza dei consiglieri in un’ottica di contrasto alla diffusione del covid-19’ – ha commentato in una nota Fiorino -. Questa spiegazione attesta la mia linea, ovvero la volontà di tutelare la sicurezza di tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, all’interno dell’aula consigliare. Già nella risposta del 26 aprile il Prefetto aveva osservato come l’attuale quadro normativo emergenziale consentisse al presidente del Consiglio comunale di individuare le modalità più opportune per lo svolgimento delle sedute in piena sicurezza e nel rispetto delle norme anti-covid, indicando come strumento ideale la video-conferenza. Ma dal momento che per ogni seduta non ci sono mai stati meno di 20 consiglieri su 25 che hanno deciso di venire in aula, la modalità migliore per garantire la loro sicurezza non poteva che essere quella del contingentamento dei tempi».

Il presidente del consiglio comunale ha poi continuato: «È stato davvero spiacevole subire attacchi politici da parte di alcuni esponenti dei gruppi consigliari di minoranza che hanno messo in dubbio anche la mia professionalità e il mio rispetto verso le istituzioni. Sono arrivati a dire che avrei leso le prerogative democratiche del Consiglio comunale, strumentalizzando la lettera del Prefetto che a ben vedere non impone nessuna decisione in merito ai tempi, anzi nell’ultimo incontro ha chiarito la libertà d’azione del Presidente per la gestione delle sedute tanto è vero che secondo il prefetto ‘resta inteso che, ove la situazione dovesse in futuro mutare, il Presidente del Consiglio comunale valuterà il ricorso a strumenti esclusivamente telematici per garantire lo svolgimento dell’assemblea in totale sicurezza’».

Le conclusioni del Prefetto hanno poi permesso a Fiorino di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Purtroppo, in questi mesi, ho subito anche offese sul piano personale che mai avrei pensato di ricevere ma che fanno riflettere sul clima di tensione che è stato volutamente messo in atto per screditare me e l’amministrazione comunale. Da inizio mandato sto ricoprendo questo ruolo così importante per il funzionamento della vita democratica cittadina con grande senso del dovere, nel massimo rispetto delle istituzioni. Le risposte del Prefetto danno ulteriore conferma della correttezza e della trasparenza del mio operato. Chi ha chiesto le mie dimissioni cos’altro avrà da dire ora?».