Un’operazione portata a termine alle prime ore dell’alba, nelle province di Milano, Novara, Gorizia e Pavia. I carabinieri di Sesto San Giovanni hanno tratto in arresto 11 persone, tutte responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e ricettazione di rame, ottone, bronzo, svariati utensili da lavoro per cantieri edili ai danni di ditte e grandi attività commerciali delle province di Milano e Monza Brianza.
Ed è proprio dal Nordmilano che sono partite le indagini che hanno portato agli arresti di questa mattina. A Paderno Dugnano, infatti, in una ditta era stato rubato del rame lo scorso 7 gennaio. Da quel colpo, i militari della tenenza di Paderno hanno cominciato a indagare e il loro lavoro ha consentito di acquisire inconfutabili elementi per attribuire agli undici malviventi un totale di 31 furti consumati e tentati, oltre a 4 episodi di ricettazione, per un danno patrimoniale che ammonta, complessivamente, ad oltre 200mila euro.
Gli undici arrestati sono 10 stranieri di etnia rom ed 1 italiano: i malviventi sono di età compresa tra i 60 e i 21 anni. I carabinieri sono riusciti a definire anche il loro modus operandi: individuavano gli obiettivi da colpire dopo dei mirati sopralluoghi durante l’ordinario orario di lavoro delle aziende, con il pretesto di verificare la disponibilità di materiale ferroso da poter recuperare. Quando le ditte erano però chiuse, tornavano sul luogo e sfondando i varchi di accesso con mezzi rubati razziavano tutto il possibile, con la merce che veniva successivamente ceduta a terzi ricettatori compiacenti.
L’attività di indagine dei carabinieri, durata tre mesi, ha permesso, di identificare tutti i responsabili e basisti dei furti, riuscendo a evidenziare sia le modalità di approccio, che di commissione dei reati, documentando gli episodi di ricettazione (riuscendo a recuperare svariata refurtiva, consistente in materiale elettronico, numerosissimi attrezzi da lavoro del settore edile, meccanico e giardinaggio) e di spartizione dei proventi, che avvenivano, alla luce del sole, nella base operativa degli indagati, localizzata in un parcheggio antistante i palazzi di via Bolla in Milano.