Dal prossimo settembre, a causa dei pensionamenti di alcune educatrici comunali avvenuti nell’ultimo anno, una sezione dell’asilo nido Marx di Sesto San Giovanni (sezione ‘piccoli’) verrà affidata a Fondazione Generiamo.
Ad annunciarlo è direttamente il Comune di Sesto San Giovanni, che in una nota ha risposto alle accuse sollevate proprio nei giorni scorsi dal Partito Democratico cittadino.
«Fondazione Generiamo – spiega l’assessore all’Educazione, Roberta Pizzochera – è nata per dare sostenibilità ai nidi di Sesto San Giovanni sul modello di comuni virtuosi sul tema come Modena e Reggio Emilia. Come dissi nel 2019, l’obiettivo è arrivare nel 2022 a tre nidi gestiti da Fondazione e quattro nidi gestiti da personale comunale. Le risorse ottimizzate verranno impiegate a sostegno dei servizi sociali, in particolare sulle disabilità. Infatti, nel 2020, nonostante il pre-dissesto ereditato, abbiamo aumentato di 100.000 euro i supporti H nelle scuole grazie anche all’apporto Fondazione che rende sostenibile il servizio dei nidi. Gli standard educativi sono analoghi perché sia la selezione che la formazione hanno le medesime modalità. Purtroppo, in questi giorni, ho sentito parlare di esternalizzazioni e mi preme sottolineare come questa dicitura non solo sia sbagliata ma sia l’esatto opposto di quanto stiamo facendo: ricordo infatti che l’amministrazione comunale ha una governance anche di indirizzo e di programmazione».
Secondo quanto spiegato dal Municipio «sia dal punto di vista gestionale che da quello dei risultati economici raggiunti, l’operato di Fondazione Generiamo è positivo e rispecchia in pieno le previsioni iniziali. Se infatti si confronta la spesa per la gestione diretta da parte del Comune nel 2018 e quella per la gestione degli stessi servizi da parte di Fondazione, emerge come il costo del personale educativo delle strutture di Boccaccio, Tonale e Piccoli e Grandi sia passato da un milione di euro a 430mila euro. Un altro servizio che verrà affidato a Fondazione sarà quello di sostituzione delle educatrici nei nidi a gestione comunale nei casi di assenze prolungate per maternità o malattia», hanno concluso.