Il Partito Democratico di Sesto San Giovanni attacca l’amministrazione Comunale sulla questione della esternalizzazione degli asili nido. La notizia che ha scatenato l’accusa riguarda il passaggio di una sezione dell’asilo nido Marx in Fondazione. Secondo il Pd di Sesto, infatti, questo si tratta di un primo passo verso l’esternalizzazione dell’intero nido.
Le parole del Partito Democratico di Sesto in un post su Facebook: «Continuano le esternalizzazioni. È inaccettabile come l’amministrazione comunale svilisca la storia e la qualità degli asili nido della nostra città. Una realtà che nel 2017 era riconosciuta come di grande qualità e che oggi è solo un pallido ricordo.
È arrivata la notizia: una sezione dell’asilo nido Marx passerà in Fondazione in quello che immaginiamo sarà solamente il primo passo per l’esternalizzazione di un intero nido.
Nel 2017 quando questa amministrazione saliva al governo della città, Sesto aveva 8 nidi controllati dal Comune la cui qualità era riconosciuta da tutti, forze politiche, cittadini e accademici, oggi, quattro anni più tardi un nido è stato chiuso, due esternalizzati e un terzo si appresta a seguirli. Un chiaro e preciso disegno politico, una serie di scelte che si sono susseguite che hanno espresso con chiarezza la volontà di smantellare i servizi per i bambini più piccoli».
Inoltre, il Pd accusa l’amministrazione comunale di Sesto di essere causa di diversi disservizi: «Una posizione ideologica, quella di esternalizzare i servizi, di chi vuole portare il Comune a non essere in grado di rispondere alle richieste della città e alle esigenze dei cittadini.
In questi mesi di Covid i nidi sestesi sono rimasti in piedi grazie al lavoro encomiabile delle educatrici, ma l’amministrazione li ha definitivamente abbandonati non provvedendo alle sostituzioni e alle supplenze creando quei disservizi che oggi vogliono usare come giustificazione per l’esternalizzazione.
Nessuna scelta obbligata, nessuna difficoltà insormontabile dell’ente ma il disegno politico di svuotare il Comune portato avanti in maniera subdola, senza il coraggio e l’onestà di confrontarsi con la città, ma trincerandosi dietro difficoltà tecniche che sono state esasperate anziché gestite, questo atteggiamento va contro gli interessi della città».