La Pro Sesto alza la voce: «Noi ci giochiamo il campionato, errori così non sono ammissibili»

D'Amico in alto a sinistra è in chiara posizione regolare: non per il guardialinee, che segnala fuorigioco

È un rapporto difficile quello tra la Pro Sesto e la classe arbitrale. Un rapporto che lo scorso ottobre era già cominciato nella maniera più sbagliata al possibile.

Nella seconda giornata di campionato, la prima al Breda, la Carrarese vinse 1-0 su calcio di rigore. Un penalty, però, totalmente inesistente. Anzi, al contrario: in quell’occasione fu l’attaccante toscano a commettere fallo nei confronti del difensore biancoceleste. Non per l’arbitro. Al termine della gara il presidente Gabriele Albertini si lasciò andare a uno sfogo, rimasto però inascoltato. Si, perchè nel corso del campionato non sono poi mancate tante altre discutibili scelte arbitrali che, al netto di alcune prestazioni ugualmente sottotono, hanno finito per penalizzare in modo determinante le partite dei biancocelesti.

L’ultima domenica 25 aprile, sempre al Breda, contro il Renate: «Ancora una volta un grave errore penalizza la Pro Sesto – ha scritto la società biancoceleste su Facebook postando la foto che alleghiamo qui sopra -. Ecco il fermo immagine che mostra la posizione di D’Amico lanciato verso il portiere avversario: una situazione di gioco inequivocabile, eppure è stato segnalato un fuorigioco inesistente».

Ancora una volta è stato il presidente della Pro Sesto Albertini ad alzare la voce, quando al termine del campionato mancano solamente i 90 minuti di Livorno: «La posizione di D’Amico era in gioco di almeno 3 metri. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Abbiamo subito qualcosa come dieci rigori in tutto l’anno, penso che sia un record di rigori consecutivi subiti contro. E siamo sempre stati zitti, perché siamo una società corretta che analizza i propri errori e cerca di lavorare con umiltà, di dare giustificazioni anche agli arbitri. Ma in una partita così importante non è possibile commettere un errore così. Se lo rivedete l’episodio, non è davvero possibile sbaglaire in questa maniera: il giocatore è in gioco di almeno 3 metri. In quell’occasione si andava in due contro uno contro il portiere. In una partita in cui noi ci giochiamo tutto, non è possibile commettere questo tipo di errore qui. O c’è un’incapacità o preferisco non pensare ad altro, perché è tutto l’anno che subiamo una serie di episodi che io ritengo incredibili».