La Confcommercio Lombardia sottolinea che il passaggio in zona gialla per la Lombardia non porterà benefici. La Lombardia, infatti, dal 26 aprile passerà nella fascia di rischio più bassa, la zona gialla.
Con il passaggio in zona gialla gli esercizi potranno riaprire per pranzo e per cena, ma solo con tavoli all’esterno. Però, per Confcommercio Lombardia questo non porterà benefici. Infatti, secondo la loro stima, numeri alla mano, in Lombardia si perderanno 300 milioni in più rispetto alla zona gialla dell’ultima volta. In particolar modo, viene evidenziato come il coprifuoco, rimasto alle 22, sia deleterio per le attività
«Ed è un conto salatissimo: con queste regole, in un mese il comparto della ristorazione perderà 740 milioni – afferma Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia. – Considerato che uno su due dei 45mila pubblici esercizi lombardi è sprovvisto di spazi esterni, e che il coprifuoco resta fissato alle 22, il quadro è presto delineato. Il passaggio dalla vecchia alla nuova zona gialla ‘rafforzata’, insomma, non ha giocato certo a favore di migliaia di imprese.
Per questo, rispetto ai precedenti cambi di colore, lo stato d’animo degli imprenditori è molto diverso. D’altronde, immaginate di essere il titolare di un bar o di un ristorante che deve rimettere in moto l’attività, con fornitori, organizzazione, personale, magari solo per un terzo o un quarto dei coperti. In molti casi, purtroppo, non ne vale la pena. In più, ricordiamolo sempre: la riapertura o meno delle attività di ristorazione influisce direttamente su tutti gli altri comparti del commercio: se le nostre città sono spente, tutto il resto, inevitabilmente, ne risente. Alla luce di tutto questo – afferma Massoletti – chiediamo che il Governo possa presto rimettere mano al Decreto delle riaperture, con un ‘tagliando’ per rivedere le norme e posticipare, ad esempio, l’inizio del coprifuoco».