È il dicembre del 2019. In redazione al Gazzettino Metropolitano squilla il telefono. «Pronto?», rispondiamo. «Sì, buongiorno mi chiamo Tino Santisi. Ho trovato il numero di telefono sul giornale».
Lo abbiamo conosciuto così Tino Santisi, in una normale giornata di redazione. Pensavamo potesse essere una delle tante segnalazioni. E invece no. «Sono il proprietario della casa di via Masaccio a Cormano, la casa di Babbo Natale come l’avete chiamata voi nell’articolo dell’altro giorno. Davvero grazie mille!». Non sono tante le persone che chiamano in redazione per ringraziare di un articolo, ma quando succede fa sempre tanto piacere. Tino, meccanico a Bresso, ci telefonava anche per sapere se avremmo pubblicato la notizia sull’edizione cartacea, perché non vedeva l’ora di ricevere la copia in cui si parlava della sua passione per il Natale. Purtroppo, per motivi redazionali, nell’edizione cartacea trattiamo i Comuni di Cinisello Balsamo, Bresso, Cusano Milanino e Sesto San Giovanni. Non la ‘sua’ Cormano, dove si trova la più famosa casa di Babbo Natale del Nordmilano.
Da lì, però, l’idea per dare la massima visibilità all’impegno di Tino e Maria. «Tino, ma cosa ne pensa se realizziamo una videointervista in cui ci raccontate come è nata l’idea?». Dall’altro capo del telefono un’esplosione di gioia: «Ma certo! Siete miei ospiti, organizziamo quando volete, siete i benvenuti!». Questo era lo spirito di Tino Santisi, l’impersonificiazione (insieme alla moglie Maria) delle tradizioni più nobili del Natale. Nella giornata di mercoledì 7 aprile Tino ci ha lasciati, portandosi via con sè inevitabilemente un pezzo della magia del Natale. Che Cormano sicuramente ricorderà tra 8 mesi, ma che sicuramente non sarà più lo stesso.
La notizia della morte di Santisi ha scosso non solo Cormano, ma tutto il Nordmilano. Attestati di stima sono arrivati dal mondo della politica anche di Bresso e Cusano, segno di come la sua idea avesse ampiamente varcato i confini della sua Cormano. E a raccontare nei dettagli quanto grande fosse la persona di Tino Santisi è stato Michele Viganò, presidente del consiglio comunale di Cormano ma soprattutto grande amico di Tino: «C’eravamo conosciuti tanti anni fa grazie ad un amico comune che volle a tutti costi presentarmelo, ipotizzando una collaborazione tra le nostre attività. In effetti iniziammo da lì a poco, ma in breve tempo nacque tra noi una grande amicizia che coinvolse presto anche le nostre famiglie. Tino condivideva le sue passioni con Maria, la donna di una vita ed hanno sempre avuto un amore smisurato per gli animali, soprattutto quelli in difficoltà, sempre pronti ad accoglierli. Un giorno gli manifestai il desiderio di prendere un cagnolino. Passò qualche settimana, quando un giorno mi chiamò dalla Puglia per dirmi che aveva trovato due cuccioli abbandonati per strada e li aveva caricati per portarli a Milano. Mi ricordo ancora gli occhi increduli dei miei figli chiamati nello scegliere Lilly, quella che sarebbe diventata la loro compagna di viaggio per quattordici lunghi anni. Tino era orgoglioso nel vedere negli altri la soddisfazione che i suoi gesti generava».
Non solo il Natale e gli animali, le altre grandi passioni di Tino erano il calcio e (manco a dirlo) i motori: «Un’altra passione folle era quella per la Vespa. Ne aveva di tutti i tipi, spesso le ricondizionava da cima a fondo e tirava fuori delle moto spettacolari – prosegue Viganò -. In quello che faceva ci metteva tanta di quella passione che alla fine ti conquistava. Una volta insistette così tanto che mi convinse ad acquistare un paio di rottami, una vecchia PX 125 e un ‘cinquantino’ che, ma grazie alla sua esperienza e alle sue capacità, tornarono a splendere nella loro bellezza originaria. Adorava viaggiare col suo camper, una vera e propria casa viaggiante dove non mancava nulla. Spesso ci confrontavamo sui luoghi da visitare. C’eravamo trovati anche in Salento, zona che Tino adorava. E poi quante partite guardate insieme a San Siro. Tino e Maria, fieri del loro abbonamento, non si perdevano una gara della loro squadra del cuore, il Milan, ma spesso capitava di andare allo stadio insieme. Poi per due ore ognuno tifava la propria squadra, ma alla fine ci si riconciliava davanti a una buona pizza».
Nel ricordo di Michele Viganò emerge inoltre come quella (estrema) ospitalità che Tino Santisi aveva mostrato nei confronti della redazione del Gazzettino Metropolitano fosse di fatto la stessa che segnava la sua quotidianità. «A Tino piaceva molto la compagnia ed era sua abitudine organizzare delle grandi tavolate dove lui stesso si metteva davanti alla griglia a cucinare per amici e parenti. Negli ultimi anni, poi, la popolarità di Tino e Maria è aumentata in modo significativo grazie alle luminarie natalizie con le quali addobbavano la propria abitazione. Col trascorrere del tempo quella casa era sempre più spettacolare tanto da richiamare visitatori in tutto il Nordmilano per la gioia dei più piccoli ma non solo. Erano riusciti a trascinare anche gli altri residenti della loro strada tanto da farla apparire in una dimensione fiabesca. Nel 2019, organizzò un evento in occasione dell’accensione dell’albero, al quale partecipò l’amministrazione comunale di Cormano che volle dare lustro in questo modo a questa casa magica di cui si faceva un gran parlare per la sua bellezza».
A dicembre scorso l’episodio più bello di solidarietà messo in campo da Santisi: «Nel 2020 la cosa si sarebbe dovuta replicare – racconta Viganò -, ma a causa dei noti restringimenti, non si è potuto ripeterla e di questo Tino era rimasto enormemente dispiaciuto. Un giorno però un amico di Cusano mi chiama per chiedermi se potevo sentire il proprietario di quella ‘fantastica’ casa per organizzare una visita per i bambini dell’orfanotrofio. È bastato accennarlo solamente a Tino ed i suoi occhi in un attimo si sono messi a brillare. ‘Michele quando vuoi, organizza tutto tu, basta che mi fai sapere solo il giorno e l’ora e io ci sono’. Quel sabato lo ricordo bene e non lo dimenticheranno facilmente neanche quei bambini rapiti da giochi di luce e dalle tradizionali musiche natalizie, ma ancora una volta il cuore di Tino si è manifestato in tutta la sua grandezza: ha accolto i bimbi vestito da Babbo Natale e ha donato a ciascuno di loro giochi e dolcetti. Ma il più felice era proprio lui; vedere i bambini così contenti era per Tino un qualcosa di indescrivibile. Aveva accettato con onore la nomina a presidente della giuria del concorso fotografico sul Natale le cui premiazioni le avevamo fatte proprio nel giardino di casa sua. Era molto soddisfatto della collaborazione col comune di Cormano tanto che si era offerto per dare il proprio contributo per addobbare il Municipio in vista del prossimo Natale».
Una cosa è certa, il ricordo di Tino lascerà un segno tangibile su Cormano e su tutti i suoi abitanti, ma non solo. «Tino ci mancherai tanto e noi faremo del nostro meglio per ricordare quanto di buono hai fatto in questi anni per tante persone e per la nostra città», dichiara commosso Viganò.