I più allergici se ne saranno già accorti: le mascherine aiutano anche per le allergie stagionali e impediscono ai pollini di infastidire naso e bocca provocando i famigerati starnuti. Ma questa protezione non elimina le allergie, che in primavera tornano a farsi sentire prepotentemente dopo qualche mese di calma.
Cosa provoca le cosiddette allergie stagionali
I pollini infatti in questa stagione iniziano a girare per le strade, creando problemi a una grande fetta di cittadini. Con la primavera tornano le fioriture del periodo, provocando così le allergie che affliggono circa un terzo della popolazione. I giorni peggiori sono quelli ventosi e soleggiati, dove gli allergici avranno qualche problema respiratorio. In primavera le allergie sono provocate principalmente da graminacee, betulle, parietaria, ambrosia e cipressi. È bene ricordare che le allergie sono spesso ereditarie e che emergono solitamente nel periodo adolescenziale. I sintomi più comuni per quelle stagionali sono pruriti nasali, starnuti, fastidio agli occhi, tosse e problemi respiratori, oltre che fiatone e stanchezza. Sintomi da non sottovalutare e da considerare subito per una visita allergologica. A seconda del grado di allergia, si potrà intervenire con antistaminici, spray nasali, inalatori in casi di asma e anche con vaccini appositi.
Metodi per contrastarle
Per contrastare i grossi fastidi, è bene evitare di trascorrere all’aperto le ore centrali della giornata o subito dopo piogge e temporali, e non aprire le finestre nelle ore calde. Meglio tenersi lontani anche dai luoghi dove è appena stata tagliata l’erba, lavarsi i capelli spesso, per evitare depositi di pollini, e non utilizzare tappeti, pulire i filtri antiparticolato delle auto e tenere i finestrini chiusi. Guardando alle piante stagionali, sono proprio queste a essere testate durante i test allergici, che aiutano a prevenire e a curare immediatamente i pazienti che ne soffrono.