È una questione che da anni tiene banco nel Nordmilano, ma non solo. Il torrente Seveso ancora una volta divide a metà l’opinione pubblica.
Da un lato le istituzioni e in particolare, in questo caso, Regione Lombardia. «Se in passato le acque del fiume Seveso erano tra le peggiori in Europa, oggi la situazione sta evolvendo decisamente in senso positivo grazie ai molteplici interventi e finanziamenti messi In campo da Regione Lombardia. Infatti, anche attraverso la tecnologia dei droni, abbiamo a disposizione uno strumento in più rappresentato da un progetto che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza ambiente e salute», ha dichiarato Riccardo Pase, consigliere regionale della Lega e Presidente della Commissione Ambiente al Pirellone commentando il progetto Seveso Stream che andrà a censire in maniera puntuale gli ‘scarichi’ lungo le province di Milano, Monza e Brianza e Como, per creare un database geo-referenziato e fornire di conseguenza alle amministrazioni locali e a quella regionale un utile strumento di consultazione da cui partire per le azioni operative.
«Un progetto – ha proseguito Pase – in linea con la risoluzione che stiamo portando avanti in commissione Ambiente, dove avrà però una caratura più ampia, al fine di ottenere la creazione di un sistema informativo regionale. La risoluzione, nasce infatti dalla generale sensibilità espressa dai territori, di voler intervenire per migliorare la qualità del sistema delle acque lombarde. In Lombardia , sono presenti fiumi e torrenti che presentano, rispetto agli obiettivi fissati nel Piano di tutela delle Acque (PTA) nonché dal Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), uno ‘status’ buono, ma ne esistono altri che purtroppo non hanno ancora raggiunto questo livello di qualità, verso i quali vogliamo perseguire questi obiettivi di qualità. La nostra risoluzione quindi, vuole impegnare la Giunta regionale ad estendere la metodologia adottata per il Seveso con il progetto BrianzaStream sui fiumi e torrenti ancora oggi non classificati in buono stato, a partire da quelli all’interno dei sottobacini idrografici dei Contratti di Fiume promossi da Regione Lombardia (Olona – Bozzente – Lura – Lambro Meridionale, Lambro Settentrionale) implementando parallelamente il sistema informativo territoriale e un programma di azioni da attuare al fine di perseguire gli obiettivi del PTUA»..
Pase ha infine garantito: «Attraverso l’impegno di Regione Lombardia e della commissione che ho l’onore di presiedere, i lombardi potranno finalmente ottenere una qualità delle acque dei nostri fiumi sempre migliore, ed evitare che forti precipitazioni improvvise possano generare esondazioni non controllate. Un’operazione a beneficio dei cittadini e delle comunità locali, a favore della messa in sicurezza delle risorse idriche, della salute e dell’ambiente».
Dall’altra parte, però, c’è l’opinione del Comitato Coordinatore del Torrente Seveso, un insieme di una ventina di Associazioni e Comitati che, da tempo, si sono interessati alla soluzione dei problemi del Torrente Seveso e in particolare dell’inquinamento, delle esondazioni e della riqualificazione generale del torrente. Il Comitato ha inviato una lettera per rispondere ai «messaggi rassicuranti delle istituzioni».
Sono 8 le ragioni messe nero su bianco dal Comitato, per far valere le proprie ragioni. «Non diciamo solo ‘no alle vasche’ che hanno un impatto devastante sul territorio ma, suggeriamo delle alternative e delle soluzioni sostenibili», dichiarano dal Comitato.
La lettera inviata dal Comitato Coordinatore del Torrente Seveso è disponibile cliccando qui