Questa mattina, la senatrice a vita Liliana Segre si è vaccinata contro il covid all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. La donna, nata a Milano nel 1930, e divenuta simbolo dei sopravvissuti all’Olocausto, si lancia in un appello agli ultraottantenni, che da oggi si possono vaccinare contro il coronavirus.
«Io vado oltre gli over 80, visto che di anni ne ho da poco compiti 90. Sono molto contenta di avere avuto l’opportunità di fare questo vaccino, cosa di cui sono molto convinta. Non oggi, davanti al virus, ma in tutta la mia vita. Ho sempre creduto nei vaccini, come quando ho compiuto viaggi lontani, ho vaccinato i miei figli e sono vaccinati anche i miei nipoti. Non ho paura del vaccino, ho paura della malattia – commenta Segre ai microfoni dell’ufficio stampa di Regione Lombardia -. Penso che chi si rifiuti di fare il vaccino sia purtroppo pauroso o non abbastanza informato. Quindi da nonna novantenne dico ai miei ‘fratelli’ e alle mie ‘sorelle’, che arrivano a questa età, di non avere paura e di fare il vaccino».
«Quello che mi ha profondamente segnato di questa pandemia – continua Segre – è purtroppo dovuto a cose che avevo già visto. Questo è un nemico invisibile e io ho conosciuto anche nemici visibili. Non ho mai visto, dopo questi fatti tragici, dovuti sia a nemici visibili che invisibili, che l’uomo sia migliorato. Ho visto a suo tempo sciacallaggio, prepotenze, che il debole veniva sopraffatto dai più forti. Qualche volta ho rivisto questo anche in tempo di pandemia. La speranza questa volta, però è data da un corpo sanitario che si è dimostrato eroico. E non è sempre facile essere eroici in tempi di pandemia. Queste persone sono quegli eroi che si distinguono, per lo più ignoti. Sono molto importati, loro sono l’uomo che fa la scelta».