Tutti lavoratori e tutti studenti. Ognuno di loro frequenta il corso di laurea preferito, ma in comune hanno tutti quanti una cosa: McDonald’s.
E proprio la loro azienda ha scelto di premiare il loro doppio impegno: in cucina, nei ristoranti del Nordmilano della catena, e in aula, ottenendo grandi risultati accademici. Accade così che Claudia Faverani, Xhulia Nixa, Ilaria Sala, Andrada Butar, Michelle Andrea, Ludovico Campo Francesco, Laura Pezzella si sono aggiudicati l’ambita borsa di studio del valore di 2mila euro, a supporto del loro percorso di formazione universitario: sono loro, infatti, gli studenti e collaboratori dei ristoranti McDonald’s di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni che sono stati premiati con l’edizione annuale ‘Archways to Opportunity‘, creato per sostenere la crescita e la formazione professionale e personale dei suoi dipendenti.
Dal Nordmilano arrivano quindi 7 dei 105 i ragazzi in tutta Italia a cui è stato assegnato questo riconoscimento, sulla base di criteri di merito che tengono in considerazione l’anno di iscrizione all’università, il numero di crediti ottenuti e la media voti. Con il progetto Archways to Opportunity, McDonald’s si impegna ad investire in Italia, nel triennio 2020-2022, 1,5 milioni di euro, assicurando ai dipendenti più meritevoli borse di studio assegnate sulla base di criteri di merito e anzianità lavorativa, almeno 12 mesi. A questo si aggiungono 1.200 corsi di lingua della durata di 6 mesi offerti ogni anno: corsi di italiano per stranieri, oppure, di lingua straniera per gli italiani.
Nel ristornate di viale Fulvio Tesi a Cinisello Balsamo, nella mattinata di sabato 13 febbraio sono state premiate a sorpresa Andrada Butar e Michelle Andrea. Visibilmente emozionate, le due ragazze hanno ricevuto dalle mani dell’amministratore delegato di Euroristoro Giacomo Bosia un assegno da 2mila euro ciascuno.
La storia di Andrada Butar merita un’attenzione particolare. Ormai prossima alla laurea in Sociologia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Andrada all’impegno lavorativo aggiunge anche la vita da mamma. Lei 35 anni, 9 invece per il figlio più grande e 6 per la più piccola. E, finalmente, il sogno realizzato della laurea: «Era nel cassetto, ma poi sono riuscito a realizzare. Mi sono detta ‘quando finisco, finisco’. È stata una sopresa anche per me vedere di riuscire a laurermi in corso. Ma ce l’ho fatta».
Poi è subentrato il lockdown, una situazione non facile da gestire per una mamma con due figli a casa: «Devo dire che mi ritengo davvero fortunata ad avere una famiglia che mi viene incontro, soprattutto mio marito. È capitato spesso che magari lui teneva i bambini per farmi studiare, cucinava lui e sbrigava lui tutte le faccende di casa per darmi la possibilità di studiare. Anche i miei genitori non sono da meno».
Coniugare studio e lavoro è stato difficile? «Ci sono stati momenti di stress elevato, perché sentivo pesare eccessivamente il carico di studio elevato. Però non ho mai pensato nè di lasciare la via del lavoro, nè quella dell’università. Perché lasciare non è da me – prosegue Andrada -. Quando comincio una cosa mi piace portarla a termine, magari con fatica. Il lavoro mi ha dato la possibilità anche di staccare dallo studio: mi sento a casa qui in questo ristorante di McDonald’s e venire al lavoro è stato praticamente come rilassarmi. Anzi, devo proprio ringraziare i miei responsabili: quando chiedevo determinati giorni di riposo per poter studiare mi sono sempre venuti incontro. Non ho mai avuto nessun tipo di problema: anche quando avevo magari bisogno di una settimana di ferie per concentrarmi meglio, me l’hanno sempre concessa. Per me è davvero un ‘miracolo’».