Lavoro: «Riformare il contratto di stage», i Gd lanciano la petizione

Una petizione per riformare il cosiddetto stage, un contratto con il quale studenti e neolaureati si approcciano sempre più spesso al mondo del lavoro. È l’iniziativa lanciata dai Giovani Democratici di Milano, la costola giovanile del Partito Democratico.

«Lo stage non è un contratto di lavoro, ma è spesso abusato per sfruttare giovani a basso o nessun costo e senza tutele, sostituendo lavoro dipendente e lasciando gli stagisti precari e senza futuro. Dal 2014 i tirocini extracurricolari sono quasi raddoppiati fino a circa 370 mila l’anno – si legge nel testo della petizione, lanciata oggi-. Sei mesi dopo la fine di uno stage meno di uno stagista su dieci è assunto a tempo indeterminato in quell’azienda: gli altri hanno contratti precari, sono di nuovo in stage o ancor peggio sono rimasti a casa».

«Una condizione precaria che riguarda molte ragazze e ragazzi, del Nord Milano e di tutta Italia, attualmente dettata dall’eccessivo ed indiscriminato utilizzo dello strumento dello stage e della mancanza di diritti e dignità che questo comporta, e che la pandemia ha fatto di recente emergere in modo drammatico – commenta Margherita Farinella, segretaria dei Gd Nordmilano -. Aggiungerei che questa è sicuramente una battaglia generazionale, ma allo stesso tempo è una battaglia di tutti: tutti hanno un figlio, un parente, un amico o un nipote che ha subito, sta subendo, o subirà questa forma di precariato».

Secondo i Gd, un contratto più tutelante per i giovani esiste già: è l’apprendistato: «L’apprendistato è meno conosciuto e la concorrenza del tirocinio ne ha limitato molto la diffusione. Si tratta di un vero contratto di lavoro, tutelato e con un giusto compenso, durante il quale l’apprendista lavora, ma continua anche la sua formazione. Al termine dell’apprendistato, il datore ha forti incentivi ad assumerlo a tempo indeterminato».

La petizione lancia quindi due tipi di proposte: quella di istituire una sola tipologia di stage, con un giusto rimborso spese obbligatorio. E il puntare all’apprendistato: «Meno burocrazia, formazione migliore, più flessibilità e incentivi per chi assume giovani lavoratori tramite questo contratto, che garantisce tutele, contributi e una retribuzione adeguata», chiosano i Giovani Democratici.