Questa mattina alle 11, sotto una pioggia battente, è stato intitolato a Norma Cossetto il giardino pubblico fra le vie Cavallotti e XXIV Maggio a Sesto San Giovanni. La targa è stata svelata alla presenza dell’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda e di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia.
Chi era Norma Cossetto
Norma Cossetto è una delle più conosciute vittime delle Foibe. Norma nasce a Santa Domenica di Visinada (Labinci), piccolo borgo agricolo dell’entroterra istriano, non lontano da Parenzo, o Poreč, territorio ora appartenente alla Croazia. I suoi genitori, Giuseppe e Margherita, sono possidenti terrieri non facoltosi ma benestanti secondo gli standard dell’epoca. studia all’Università di Padova. Sta preparando la tesi. È fascista ed è iscritta ai Gruppi Universitari Fascisti.
La Resistenza dei partigiani di Tito, molto forte in Slovenia, è invece debole in territorio Istriano. Con la caduta del Fascismo e soprattutto dopo l’8 settembre 1943 però, il vento cambia: i dirigenti di Mussolini sul territorio, le forze dell’ordine italiane e tutte le persone che hanno avuto qualche visibilità sono ora il bersaglio dei comitati locali.
Il padre di Norma, esponente importante del fascismo istriano, si è allontanato, e per evitare rappresaglie si è spostato a Trieste, sottovalutando però i pericoli che corre la sua famiglia: il 26 settembre del 1943, Norma viene presa e interrogata una prima volta, per alcune ore, da esponenti delle forze di Tito, che cercano il padre e vogliono informazioni. La minacciano e le chiedono di rinnegare il fascismo. Il giorno dopo, la prendono di nuovo, la portano via, e non ritornerà più a casa: viene seviziata, violentata, uccisa e gettata il 5 ottobre in una foiba assieme ad altri. Il padre rientra con urgenza – forse ha saputo – ma cade in un’imboscata, viene anche lui ucciso e fatto scomparire, il 7 ottobre, nello stesso modo.