Cinisello, la piscina Paganelli chiude l’attività agonistica strozzata dal covid

Era l’unica piscina rimasta aperta a Cinisello Balsamo, ma da febbraio anche la Paganelli chiuderà i battenti, strozzata dai costi del covid.

L’impianto era rimasto aperto solo per consentire l’attività degli 80 atleti agonisti (così come consentito dai diversi Dpcm) ma senza le entrate della attività di base, il mantenimento della piscina non era più sostenibile.

«Il bilancio del solo mese di novembre, per dare un’idea, è il seguente: a fronte di 4.450 euro di entrate dagli atleti agonisti, ci sono 8.840 euro di spese. La società ha dovuto quindi caricarsi di 4.500 euro al mese. La situazione è questa da settembre e siamo arrivati al punto di non farcela più», dichiara Natalia Strani, presidente dell’associazione sportiva Asa Cinisello, che gestisce l’impianto natatorio.

Intanto, i quattro allenatori degli agonisti si sono dapprima dimezzati al 50 per cento il compenso e poi hanno rinunciato completamente allo stipendio. I genitori degli atleti, 60 dei quali hanno tra gli 8 e i 23 anni, non accettano che l’unico luogo di riferimento per i proprio figli oltre alla scuola, chiuda per una questione economica. Hanno quindi deciso di scrivere al sindaco per richiedere un incontro, ma non solo: «Sono stata informata – afferma il presidente Strani – che alcuni genitori vorrebbero coinvolgere due sponsor, che ci aiuterebbero in questa fase critica a sostenere i costi dell’impianto. Sono consapevole che per bambini e genitori la piscina e gli allenamenti siano un momento fondamentale in questo periodo di restrizioni, oltre che un luogo sicuro: non abbiamo avuto alcun bambino positivo da quando abbiamo deciso di continuare l’attività agonistica».