Si sono registrati, nel corso del fine settimana, anche in relazione all’iniziativa di protesta contro le restrizioni imposte dalla normativa in vigore, organizzata in rete e denominata #Ioapro numerosi controlli da parte dei Carabinieri a Milano e in provincia, per garantire il rispetto delle normative da parte dei privati cittadini e soprattutto dei gestori degli esercizi pubblici come bar e ristoranti.
I militari, che nel corso dei vari interventi hanno controllato complessivamente 214 persone sanzionandone 68, hanno eseguito accertamenti presso 5 esercizi commerciali, sanzionando i 6 titolari ai sensi dell’art.4 c.1 D.L.19/2020. Nei confronti di 4 di queste attività è stata applicata la chiusura provvisoria di 5 giorni e sono state segnalate alla Prefettura per le successive valutazioni di competenza; nei casi di reiterata violazione, la normativa vigente prevede, oltre al raddoppio della sanzione amministrativa pecuniaria, che la sanzione accessoria della chiusura avvenga nella misura massima di 30 giorni.
Non sono poi mancati gli assembramenti e le feste private, anche a tarda notte ben oltre l’orario del coprifuoco, che hanno portato i militari a controllare 14 persone, sanzionandone 2 e denunciandone 10.
Già alle 18 circa del 14 gennaio ad Arese, i Carabinieri della Stazione, a seguito di una segnalazione telefonica, hanno proceduto a identificare e sanzionare per la violazione delle disposizioni in tema di divieto di assembramento e di spostamento dal Comune di residenza, 27 giovani di cui 16 minorenni. I ragazzi venivano sorpresi all’interno di un box privato, di proprietà del padre di due dei minori presenti, intenti a parlare, giocare a carte ed a ping-pong.
Nel pomeriggio di venerdì 15 gennaio, invece, sempre ad Arese, all’esterno del centro commerciale ‘Il Centro’, i militari della locale Stazione hanno identificato e sanzionato 4 minori, tutti tra i 14 ed i 17 anni, poiché, in gruppo e senza indossare i dispositivi di protezione delle vie aeree, si erano anche resi autori di molestie e disturbo nei confronti degli altri avventori. Fuggiti all’arrivo dei militari, sono stati poi identificati mediante la visione delle telecamere di videosorveglianza e le descrizioni degli addetti alla vigilanza.
Alle 20 invece, ad Arconate in via Turati, il personale della sezione operativa della Compagnia di Legnano e della Stazione di Busto Garolfo è intervenuto in un bar pizzeria birreria, di proprietà di una donna classe 1981 e del marito classe 1970 entrambi italiani, che, aderendo all’iniziativa #Ioapro, era rimasto aperto ed all’interno vi erano 10 avventori intenti a bere seduti ai tavoli, privi dei previsti dispositivi di protezione individuale.
Alle 22 di sabato, a Melzo (in provincia di Milano), a seguito di segnalazione telefonica giunta presso la locale Stazione da una giovane del posto, i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Cassano d’Adda hanno effettuato un controllo all’interno di un ristorante – disco pub in via I Maggio, accertando che era in corso una festa di compleanno con alcune decine di ragazzi di origine albanese e servizio di ristorazione al tavolo. Nel corso delle fasi iniziali numerosi giovani sono riusciti ad allontanarsi e all’interno del locale sono rimaste circa 20 persone, tutte residenti in altri comuni e quindi sanzionate per l’inosservanza del divieto di assembramento in luoghi aperti al pubblico e per spostamenti non consentiti al di fuori dell’ambito comunale.
Sanzionata anche la titolare del locale, una donna italiana classe 1971 per il divieto di organizzazione di eventi privati e somministrazione di alimenti, con contestuale sospensione provvisoria dell’attività per 5 giorni.
Nella notte di domenica 17 gennaio, alle 3 del mattino a Milano, i Carabinieridella Compagnia Milano Duomo sono intervenuti presso un bar in via Piccinni, a seguito della segnalazione di una festa privata in atto. All’interno del locale, i militari hanno accertato la presenza di dieci persone, tutte identificate e sanzionate per l’inosservanza del divieto di assembramento in luoghi aperti al pubblico, per non aver indossato i dispositivi di protezione individuale e per non aver rispettato il coprifuoco. Uno degli avventori è stato inoltre deferito in stato di libertà poiché irregolare sul territorio nazionale.