Matteo Renzi apre ufficialmente la crisi di Governo.
Nella conferenza stampa svolta alle 18 di questa sera, il leader di Italia Viva ha confermato le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti nonché del sottosegretario Ivan Scalfarotto.
Renzi ha spiegato che la motivazione principe dell’uscita dal Governo è il non rispetto del processo democratico da parte della maggioranza: «Molti ci dicono: ma c’è la pandemia. E proprio per questo va rispettato il processo democratico. Affermiamo la fiducia incrollabile nel Presidente della Repubblica ma pensiamo che si debbano affrontare i punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio. In questo anno, fin troppe volte, le forme democratiche non sono state rispettate. Noi, con le dimissioni, stiamo denunciando questo.
È una questione di metodo: abbiamo fatto nascere questo governo contro il senatore Salvini, che chiedeva pieni poteri. Non consentiremo a nessuno i pieni poteri. Questo significa che l’utilizzo ridondante delle dirette a reti unificate, dei decreti leggi, l’utilizzo discutibile della delega all’intelligence. e la timidezza con la quale sono state condannate le manifestazioni di Washington, costituiscono un vulnus alle istituzioni democratiche».
Renzi ha poi concluso: «Sul Fondo europeo del Recovery Plan chiediamo più fondi per la sanità, accettando il Mes. Non prenderli per un motivo ideologico è irresponsabile. Voteremo a favore dello spostamento di bilancio e per le misure sul covid, saremo dalla parte del Governo, quale esso sarà, per il decreto ristori».
Quando si verifica una crisi di Governo, spetta al Presidente della Repubblica sentire le forze politiche e decidere se procedere alla formazione di un nuovo governo, all’interno della stessa maggioranza, oppure sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Per ora, Renzi si è sempre detto contrario alla prospettiva di nuove elezioni.