Il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano è tornato sulla questione riguardante il braccio di ferro tra il suo Comune e Milano.
Oggetto della discussione, ancora una volta, il cantiere per il prolungamento della metropolitana Rossa. «Il Comune di Milano – dichiara Di Stefano -, continua a raccontare falsità, arrivando persino a negare l’evidenza. Ci accusano di voler bloccare i lavori quando in realtà la realizzazione dell’infrastruttura è in capo a loro tramite la partecipata Mm come riporta l’accordo sottoscritto il 9 dicembre 2009 (articolo 3): interventi che presentano ritardi biblici e per cui, per tutelare la nostra città e i cittadini, abbiamo diffidato Milano affinché mantenga gli impegni presi e la smetta con le prese in giro. Inoltre, al sindaco Sala e alla sua giunta che dicono, sapendo di mentire, che Sesto non mette soldi, ricordo che noi abbiamo onorato tutte le fatture finora emesse dal Comune di Milano e Mm per totali 5 milioni, a cui ne verranno aggiunti altri 3 allo stato di avanzamento dei lavori. Non solo: il 3 luglio abbiamo versato a Milano ulteriori 1.8 milioni per la ripresa del cantiere e la realizzazione delle opere di superficie che devono portare alla riapertura di viale Gramsci, attesa da 9 anni dai residenti, e alla riqualificazione del quartiere Restellone. Questi sono i fatti, certificati e messi nero su bianco, le chiacchiere le lasciamo ad altri molto più bravi a promettere senza poi dare risposte concrete».
Di Stefano ha poi aggiunto: «Quando ci siamo insediati abbiamo coperto i 5 milioni di debiti fuori bilancio per il prolungamento della M1 che ci sono stati lasciati in eredità dalla precedente amministrazione a guida Pd e abbiamo sempre lavorato per risolvere i problemi, mantenendo ogni volta la parola data, a differenza del Comune di Milano e di Mm che non contenti di metterci 9 anni per fare un chilometro e mezzo di galleria hanno pure il coraggio di scaricare su di noi le responsabilità di una gestione pessima da parte loro. Ci hanno detto che venerdì prossimo, il 15 gennaio, ripartirà il cantiere: staremo a vedere se le bugie continueranno o se per la prima volta verrà onorato l’impegno preso, augurandoci che l’eventuale ripresa dei lavori non sia solo di facciata per poi interrompersi dopo qualche giorno».