Ci aspetta un Natale completamente diverso rispetto al solito. Dopo Pasqua lo scorso aprile, anche il 25 dicembre viene inevitabilmente condizionato dalla pandemia.
Nessun cambiamento nel weekend ormai alle porte. Le misure entreranno in vigore di fatto dalla prossima settimana, a partire dal 21 dicembre e fino al giorno dell’Epifania compreso. La zona rossa in tutta la Nazione verrà imposta nei giorni festivi e prefestivi (24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020; 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio). Sarà invece zona arancione negli altri giorni, quindi 21, 22, 23, 28, 29 e 30 dicembre, ai quali si aggiunge anche il 4 gennaio. La misura più importante di tutta è quella legata agli spostamenti: in zona rossa non si potrà uscire di casa, salvo deroghe che vedremo più avanti, mentre nelle zone arancioni si potrà di uscire da casa ma non dal Comune. Sarà concessa l’uscita dai Comuni con meno di 5mila abitanti, ed entro un raggio chilometrico di 30 km. Sarà in ogni caso vietato muoversi per andare nei Comuni capoluogo di provincia, anche se si trovano entro un raggio di 30 km.
Per leggere i provvedimenti in vigore in zona rossa cliccare qui.
Disponibili a questo link, invece, le misure valide in zona arancione.
Rispetto a quello che erano le iniziali intenzioni e le anticipazioni, è stata introdotta la deroga dei due commensali. Sia nei giorni rossi che in quelli arancioni, per una volta al giorno a un massimo di due persone non conviventi sarà concesso di effettuare visite nelle abitazioni private, sempre dalle 5 alle 22. Non sono però conteggiati gli under 14 in questa deroga, che saranno dunque liberi di spostarsi: «Abbiamo pensato a questa misura per consentire quel minimo di socialità che richiede questo periodo», ha precisato il premier Giuseppe Conte.
Nessun anticipo del coprifuoco, che rimarrà fissato alle 22 in tutta Italia. Spostamenti dunque vietati dalle 22 alle 5 del mattino successivo, come già in vigore da oltre un mese. Bar e ristoranti chiuderanno sia nei giorni rossi che in quelli arancioni. Consegna a domicilio sempre concessa, asporto a seconda del ‘colore’ della giornata. «Abbiamo inserito dentro questo Decreto Legge immediate misure di ristoro: siamo al fianco delle categorie colpite», ha annunciato Conte nel corso della conferenza stampa delle nuove misure restrittive. «Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato». Un totale di 645 milioni di euro per i ristoranti e i bar che rimarrano chiusi dal 24 dicembre al 6 gennaio.
Quanto invece ai negozi, dovranno rimare chiusi in rossa ma potranno invece aprire fino alle 21 in arancione. Quanto invece alle celebrazioni religiose, è stato stabilito che sarà concesso uscire di casa per recarsi a Messa sia nei giorni di zona rossa che nei giorni di zona arancione. Sarà consentita l’attività motoria individuale nei pressi della propria abitazione.
Sul tema del cashback: «Voglio ricordare che questa misura non è alleata degli assembramenti, ma dei cittadini. Con il cashback stiamo compiendo il primo passo per la digitializzazione del Paese. Pur nei giorni di chiusura, i negozi di prima necessità rimarranno aperti e con carta si potrà acquistare risparmiando il 10 per cento», ha precisato Conte rispondendo alle polemiche degli ultimi giorni riguardo al bonus che riaccredita una parte dei soldi spesi pagando con carte elettroniche, che alcune persone hanno ‘condannato’ come una delle cause degli assembramenti nelle piazze.
«Ci avviamo pur con misure restrittive alla fine di questo incubo. Il 27 dicembre con il ‘vax day’ non risolveremo il problema, dovremo intervenire con il piano vaccinale che abbiamo già anticipato. Ma non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione», ha concluso il premier, che ha poi confermato che il vaccino verrà effettuato volontariamente, senza imporne l’obbligo.