Anche il Movimento 5 Stelle di Sesto San Giovanni dice la sua sull’aumento della Tari. Un dibattito che infuria in città da settimane, visti gli aumenti che le famiglie hanno visto arrivare nel saldo della tassa rifiuti.
«Il 19 maggio, il Governo ha emanato il decreto legge numero 34 (noto come Decreto Rilancio), con cui ha previsto all’art. 106 che i Comuni – in considerazione della pandemia e della conseguente difficoltà di coprire i costi di gestione dei servizi – avrebbero potuto quantificare la perdita di gettito dovuta alle mancate entrate stimate, coprendola con un fondo finanziato dallo Stato.
Undici giorni dopo, la maggioranza a Sesto ha approvato le modifiche delle tariffe Tari, senza utilizzare il fondo messo a disposizione dallo Stato. L’amministrazione comunale avrebbe potuto evitare di aumentare la Tari (come hanno fatto molti altri comuni, anche a guida centrodestra) e ha invece coscientemente scelto di non usare i fondi statali e di alzare le tariffe alle famiglie. Perché non sono stati utilizzati i fondi del DL 34 per attutire l’impatto delle nuove tariffe?
A breve, ci sarà il nuovo appalto di igiene urbana (quello che regola la pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti, per intenderci). Noi ci aspettiamo che siano portate avanti delle scelte che possano davvero portare alla città pulizia (utilizzando magari nuovi cestini per poter differenziare i rifiuti già in strada), sostenibilità (impensabile dover trasportare fin nella bergamasca la frazione organica per compostarla) e welfare (con l’introduzione di politiche virtuose, come una vera tariffa puntuale che possa far risparmiare le famiglie)», chiosano i pentastellati.