È unanime l’appello delle agenzie funebri che operano sul territorio di Sesto: tutte e cinque chiedono al Comune di rimandare le operazioni di esumazione del campo O nel cimitero Monumentale cittadino, che inizieranno lunedì 30 novembre e si concluderanno il 22 dicembre.
Le motivazioni di questa richiesta sono molteplici. Prima fra tutte, quella della tutela della salute pubblica: «Un piano di esumazioni in questo drammatico periodo implicherebbe la necessità di tutta una serie di contatti interpersonali (tra familiari e operatori funebri, tra operatori funebri, cimiteriali e comunali) non solo da non incentivare, bensì, per quanto possibile, da scoraggiare, visti anche gli appelli della comunità medica e scientifica al distanziamento sociale», dichiarano gli impresari in una nota.
Le esumazioni erano state programmate per aprile 2020, poi rimandate per la pandemia a ottobre e rimandate nuovamente a ‘data da destinarsi’ a causa della seconda ondata pandemica. «Qualche giorno fa, siamo stati avvisati dal Comune che le esumazioni sarebbero cominciate il 30. Tutto ciò senza consultarci preventivamente, anche se sono proprio le imprese funebri, oltre ovviamente agli operatori cimiteriali, le realtà maggiormente coinvolte in questo tipo di operazioni: nostro è l’onere di assistere le famiglie durante il macchinoso espletamento delle molteplici pratiche burocratiche connesse; nostro è il compito di fornire i feretri e di traslare le spoglie sino ai templi crematori». C’è inoltre da notare che le esumazioni del campo in questione sarebbero dovute avvenire nel 2003, quando erano già passati 10 anni dall’ultima sepoltura. Le operazioni iniziano quindi con un ritardo di 17 anni.
Un’altra motivazione che ha portato a chiedere il rinvio delle esumazioni, è la situazione dei forni crematori: «Il forno di Cinisello Balsamo al momento è chiuso per operazioni di manutenzione, mentre quello di Lambrate, a oggi, accetta solo feretri di cittadini milanesi. Il rischio concreto potrebbe essere un accumulo al cimitero di decine e decine di bare con all’interno dei resti non completamente decomposti».
Gli impresari funebri hanno quindi chiesto al Comune di Sesto di: «Attendere per le esumazioni almeno la primavera dell’anno prossimo, anche considerato come le concessioni di quel campo siano ormai scadute da ben oltre 17 anni».
La replica del Comune
L’appello delle imprese sestesi non è però stato accolto dal Comune di Sesto. «Le imprese vorrebbero forse sostituirsi ad Ats e al Dpcm, che non vietano queste operazioni – ha commentato l’assessore ai Servizi Cimiteriali, Maurizio Torresani -. A Sesto, al momento, abbiamo bisogno di liberare i ‘posti a terra’ nel cimitero, anche in vista di una possibile terza ondata della pandemia a febbraio. Abbiamo monitorato che gli indici di mortalità stanno scendendo e non possiamo attendere».
Per quanto riguarda la situazione dei forni crematori, Torresani non è preoccupato: «Ci è stato riferito dagli uffici che il forno di Cinisello dovrebbe riprendere la sua attività settimana prossima. Nel frattempo ho fatto disporre una camera mortuaria con il doppio degli spazi per poter accogliere le salme non ancora totalmente decomposte, per andare incontro alle lungaggini di ricezione da parte dei forni».
«Sono stupito della decisione delle imprese funebri sestesi – chiosa Torresani -, però è una loro libera scelta e ne prendiamo atto. I cittadini si rivolgeranno ad altre agenzie che vorranno accogliere le loro richieste».