Oggi, nel mio spazio-pensiero, vorrei fare una riflessione su quello che è accaduto in Calabria con l’oramai celebre Generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli, ex commissario ad acta per la Sanità. Ha fatto molto discutere il fatto che, durante un’intervista televisiva, non sapesse che proprio lui doveva redigere il piano anticovid nella regione. Iniziamo col dire che era responsabile e per questo giustamente licenziato.
Si è dimesso invece Giuseppe Zuccatelli, quello che diceva dell’inutilità delle mascherine, e al suo posto il Consiglio dei Ministri aveva nominato lunedì Eugenio Gaudio, medico ed ex Rettore dell’Università ‘La Sapienza’, ma problemi familiari con la moglie non disponibile a trasferirsi da Roma a Catanzaro, lo hanno fatto desistere e allora, ecco Gino Strada, fondatore nel 1994 di Emergency e cittadino illustre di Sesto San Giovanni, dove è nato e cresciuto.
Detto questo, però, torniamo ad analizzare la vicenda Cotticelli e andiamo a vedere alcuni aspetti che non riguardano più i commissari, ma il governo, con a capo il Presidente del Consiglio e a seguire il ministro alla Salute con i due presidenti di commissione di Camera e Senato e ancora il Commissario nazionale all’emergenza. Avevano chiesto e fissato una data per avere in visione i piani anticovid di tutte le Regioni? Visto come sono andate le cose in Calabria, probabilmente no, altrimenti immagino sarebbero intervenuti immediatamente.
Non aggiungo altro, giudicate voi se le responsabilità sono soltanto di una persona.
L’editoriale del Gazzettino Metropolitano è a cura del direttore Marco Fabriani