I tamponi rapidi a diposizioni delle Ats e delle Asst della Lombardia. La notizia è stata confermata direttamente dal governatore Attilio Fontana.
«Da lunedì 2 novembre i tamponi rapidi antigenici inizieranno a essere utilizzati dalle ATS e ASST della Lombardia in determinati ambienti pubblici – spiega Attilio Fontana -. Successivamente, grazie a una delibera che sarà presentata in giunta martedì 3 novembre, saranno forniti a medici e pediatri di famiglia che daranno la disponibilità. Queste tipologie di test consentono una rapida definizione dell’esito. Sono, quindi, molto importanti per l’individuazione dei possibili casi Covid in diversi ambiti».
La conferma arriva a seguito della riunione con tutte le direzioni strategiche delle Ats e delle Asst della Lombardia avvenuta ieri. L’utilizzo dei test antigenici rapidi sarà disciplinato attraverso un apposito provvedimento iscritto all’ordine del giorno della prossima giunta regionale. «I tamponi antigenici rapidi – aggiunge l’assessore al Welfare Giulio Gallera – saranno resi disponibili per medici e pediatri di famiglia. Inoltre, per le Usca che effettuano test a domicilio su indicazione del medico, o in determinate collettività, nel settore scolastico, nelle unità d’offerta residenziali e semiresidenziali, nei Pronto Soccorso, negli istituti penitenziari per una rapida definizione dei casi positivi e dei contatti stretti».
L’utilizzo del tampone rapido sarà quindi disciplinato anche al di fuori dei percorsi di sanità pubblica. «I medici – concludono Gallera – potranno eseguire i test rapidi in centri e ambulatori privati, oppure nelle farmacie dei servizi. Questo purché venga garantita la segnalazione degli esiti all’Ats. E purché siano fornite le opportune informazioni sulla quarantena o sull’isolamento in caso di positività, oltre alla prenotazione del tampone molecolare di conferma senza costi o procedure aggiuntive per il cittadino. Analoghe prescrizioni valgono in caso di effettuazione dei test da parte del medico in ambito aziendale. Le nostre Ats e Asst hanno predisposto progetti specifici che prevedono l’allestimento di punti tamponi sul territorio. Lo hanno fatto in raccordo con i Comuni e avvalendosi in alcuni casi della collaborazione con la sanità militare».