Si festeggia la storia a Cusano Milanino. Il monumento a Luigi Buffoli compie infatti in questi giorni 100 anni sul territorio.
Era il 1920 quando veniva inaugurato a Milanino il monumento a Luigi Buffoli, suo fondatore morto 6 anni prima all’età di 64 anni. Scapolo, senza figli e senza ricchezze, Buffoli fu un grande personaggio che, pur essendo un semplice impiegato delle Ferrovie dello Stato, nel 1896 fondò l’Unione Cooperativa di Milano, protagonista in quegli anni di numerose iniziative legate alla Cooperazione. Prima di morire nel 1914, Buffoli espresse il desiderio di essere sepolto a Cusano Milanino, con il viso rivolto al Milanino, la prima Città Giardino d’Italia, da lui voluta e realizzata nel 1910 sul modello delle Garden City Inglesi.
E a lui, il 24 ottobre 1920 venne dedicato il monumento che ancora oggi sorge nella ‘sua’ Città Giardino. Tre volontari cusanesi lo scorso sabato hanno deciso di posare una corona di fiori sul monumento, quale omaggio alla sua memoria. L’impegno di Buffoli per il territorio cusanese, ma non solo, fu lodevole. «La cooperazione è la base e il valore di fondo della città Giardino di Cusano Milanino – spiegano i tre volontari -. Senza la cooperazione e i suoi valori principali fatti suoi da Luigi Buffoli e da lui messi in pratica, la piccola Milano ‘il Milanino’ non esisterebbe. A Milanino oltre alle villette su circa 400/500 mq di terreno, creò la Cooperativa Inquilini di Milanino, per realizzare anche piccole case a schiera, visibili ancora oggi, che venivano date in affitto a famiglie meno agiate. Luigi Buffoli è stato probabilmente il più grande Cooperatore Italiano, conosciuto anche all’estero soprattutto in Inghilterra dove tenne costantemente scambi di corrispondenza e visite ricambiate con la Società Cooperativa di Rochdale che stava realizzando le prime Garden City Inglesi nei dintorni di Londra».
E adesso la ‘missione’ è stata tramandata: «Resta a noi cittadini il compito e il dovere morale di conservare la memoria di questo grande patrimonio e sicuramente sarà necessario che non si disperda una grande raccolta di documenti originali ed inediti della grande Istituzione che è ora conservata in attesa di trovare un posto museale e storico che possa ospitarla», hanno concluso i tre volontari.