Qualche giorno fa era arrivata la denuncia della consigliera Pd Mari Pagani sulla gestione dei fondi governativi destinati ai centri estivi. La consigliera accusava l’amministrazione di: «Aver investito solo 7mila euro a fronte dei 149mila incassati dal Governo».
Non è tardata ad arrivare la risposta dell’amministrazione di Sesto San Giovanni, che replica attraverso l’assessore ai Servizi Sociali Roberta Pizzochera: «Sesto San Giovanni è uno dei pochi comuni che non solo ha offerto Cre in città nonostante il Covid e i Dpcm stringenti ma le tariffe non sono aumentate nonostante il triplicare dei costi. Abbiamo offerto i Cre senza duplicare le tariffe, perché tale aumento non cadesse sulla famiglia», dichiara Pizzochera.
«Abbiamo dovuto fare dei correttivi su orari di entrata ed uscita come tutti i centri e come oggi sta avvenendo nelle scuole, ma abbiamo garantito il servizio alla città e alle famiglie rispettando le regole. Qualcuno ha gridato allo scandalo per questi orari ignorando le difficoltà nel trovare un numero di educatori, che è triplicato. Per questo motivo persino Milano non ha fatto i Cre», continua l’assessore.
Nella sua nota di denuncia, la consigliera Pagani faceva notare che: «Settanta mila euro sarebbero andati alle famiglie rimaste fuori dai centri ricreativi comunali e poi, siccome non ci fu nessuno, l’amministrazione decise di destinarli alle famiglie di ragazzi disabili che non potevano frequentare i centri ricreativi comunali. Su 70mila euro a disposizione ne vennero spesi però ‘solo’ 7mila per questo intervento».
L’assessore Pizzochera replica che i fondi sono serviti a mantenere le rette calmierate: «I centri estivi comunali hanno offerto, a disabili e non, attività ricreative ma ho voluto sostenere i centri estivi non comunali qualora avessero accolto disabili. Abbiamo assicurato il sostegno economico per le parrocchie e per i loro centri estivi i cui progetti sono stati presentati in comune. I 145.200 euro sono serviti a copertura dei centri estivi parrocchiali per il valore di 64mila euro più 7mila euro per i disabili accolti (questa cifra è dipesa dalla richiesta e non da un limite di budget) quindi la restante cifra servirà a copertura delle rette che avrebbero dovuto essere maggiorate e invece nessun aumento è stato fatto ricadere sul cittadino, ma abbiamo anche preservato l’interesse della comunità e non abbiamo generato disequilibrio economico nel servizio».