Silvia Sardone e la crociata contro le moschee, arrivano le minacce di morte

Silvia Sardone

L’europarlamentare della Lega Silvia Sardone, stravotata a Sesto San Giovanni e moglie dell’attuale sindaco Roberto Di Stefano, ha denunciato di aver ricevuto delle minacce di morte e di stupro online, collegando l’accaduto alla sua posizione contro la moschea provvisoria che il Comune di Milano avrebbe intenzione di installare in via Novara. Sardone, oltre a sedere nel Parlamento Europeo, è anche consigliere comunale nel capoluogo meneghino.

«Da giorni ricevo sui miei canali social minacce di morte, di stupro e insulti feroci per il mio no, condiviso da tutta la Lega e dal centrodestra, alla moschea provvisoria che il Comune di Milano intende installare nell’area di Via Novara. Questi insulti, moltissimi dei quali provenienti da profili di stranieri, evidenziano, una volta di più, che c’è un odio latente verso coloro che osano chiedere regole, controlli, sicurezza in merito al tema delle moschee. Non saranno certo queste minacce di stupro o di morte a fermarmi dal denunciare la sottomissione del Pd a certe comunità islamiche. Continuerò a stare al fianco dei cittadini che chiedono la chiusura delle moschee abusive, dopo aver ascoltato per anni le promesse del Sindaco Sala ed essere poi rimasti delusi. Ho già dato mandato al mio avvocato per denunciare questa gentaglia. Ribadisco che le minacce di questi frustrati non mi fermeranno, la nostra battaglia a testa alta al fianco dei milanesi che dicono no alla moschea continuerà», ha commentato sul suo profilo Facebook ufficiale Silvia Sardone.