Questa è la storia di Ferruccio e di Sherif, due uomini con un percorso molto diverso tra loro ma che si sono trovati attraverso un borsello rubato.
Una storia a lieto fine, come non se ne sono sentite molte in questa estate di cronaca nera ed emergenza sanitaria. Entrambi residenti a Sesto San Giovanni, il primo, in pensione, abita con la moglie in via Alfieri, mentre il secondo in viale Rimembranze. Sherif è arrivato a Sesto dall’Egitto ormai 7 anni fa, ha 34 anni e lavora con regolare permesso di soggiorno per un’impresa di pulizie. Ferruccio invece è stato protagonista di una brutta disavventura durante l’estate.
Dopo aver concluso la spesa in un grosso supermercato nel centro di Sesto, mentre caricava la sua auto, è stato vittima di un furto. «Era mezzogiorno del 25 agosto, stavo svuotando il carrello e da un’auto in corsa qualcuno è riuscito ad aprire la portiera della mia macchina e a portar via il mio borsello che avevo appoggiato sul sedile». Una tecnica messa spesso in atto nelle zone più frequentate, ai danni soprattutto degli anziani e dei soggetti più fragili.
«Invito tutti a prestare la massima attenzione quando si va a fare la spesa e ci si ferma nei parcheggi o nei luoghi di passaggio», l’appello lanciato da Ferruccio ai suoi concittadini. E aggiunge: «In quel borsello non avevo oggetti di valore. Soltanto una sfilza di documenti, miei e di mia moglie, e delle carte molto importanti per me. Ma niente che potesse fruttare a un ladro».
Il giorno successivo, Ferruccio si alza di buon’ora. Ancora scosso e scombussolato per quanto successo, si reca nella caserma dei carabinieri per presentare denuncia dei documenti rubati. Completate tutte le pratiche, e un po’ scoraggiato all’idea di dover richiedere i nuovi documenti, torna nella sua abitazione di via Alfieri e trova Sherif ad attenderlo davanti casa. Un ragazzo mai visto prima, ma che teneva stretto in mano il suo borsello. Lo aveva casualmente ritrovato su un marciapiede poco distante da casa sua. Probabilmente i ladri, dopo essersi accorti che non conteneva oggetti di valore, lo hanno abbandonato sulla strada.
Dopo aver controllato a chi appartenessero i documenti e aver recuperato l’indirizzo di Ferruccio, Sherif si è messo in viaggio in sella alla sua bici per restituire tutto al legittimo proprietario.
L’uomo ha potuto riavere tutte le sue cose, i documenti e gli oggetti a cui più teneva. «Ero così sollevato che ho insistito tantissimo con Sherif per fargli avere una ricompensa economica o di qualsiasi altro tipo». Ma il ragazzo non ha voluto niente in cambio, è stato categorico. Un gesto totalmente disinteressato. E anche se la borsa non conteneva alcun oggetto di valore, quel gesto per Ferruccio è valso veramente moltissimo.