Era il 22 maggio del 2010. Il teatro il Santiago Bernabeu di Madrid, il palcoscenico la finalissima della Champions League.
L’Inter del presidente Massimo Moratti chiudeva il ciclo più importante della sua storia alzando nel cielo della capitale spagnola la terza coppa dei campioni della sua storia, andando a realizzare la sua stagione perfetta con il ‘Triplete’: campionato, Coppa Italia e, appunto, Champions League.
Sono passati 10 anni e i tifosi nerazzurri hanno lasciato da tempo alle spalle le sterzate di Milito, i miracoli di Julio Cesar e i ricordi di un ciclo che, chissà, non tornerà mai più. E di cose ne sono cambiate tante negli occhi dei nerazzurri. Ma la gara di questa sera assume i contorni di una vera ripartenza. Curioso, dunque, che avvenga nell’anno in cui tutto, anche lo sport, si è fermato. Ancora più curioso se si pensa che alla guida dell’Inter che vinse l’ultima Coppa Uefa (che ora si chiama proprio Europa League) c’era un certo Gigi Simoni. Era il 1998. Simoni che lo scorso 22 maggio se n’è andato, dopo una lunga malattia. Già, proprio il 22 maggio, a 10 anni esatti dalla notte di Madrid.
Corsi e ricorsi storici che riportano la mente indietro a quel sabato del 2010, quando Javier Zanetti prese per mano l’Inter e la portò sul tetto d’Europa. Una vita fa. Basti pensare che mentre i nerazzurri trionfavano contro il Bayern Monaco, gli smarthpone si stavano affacciando per la prima volta sul mercato, Instagram non esisteva e al Governo c’era Silvio Berlusconi, al suo ultimo mandato come premier.
Dalla festa per il triplete al baratro, fatta eccenzione per la Coppa Italia vinta l’anno successivo. Unico titolo di una decade che ha lasciato pochi ricordi e tanti rimpianti. Fino a questa sera, fino al 21 agosto 2020, quando l’Inter avrà di nuovo la possibilità di ricominciare a scrivere pagine della sua storia. Di fronte il Siviglia, una squadra che di Europa League se ne intende: il club spagnolo vanta il più alto numero di trionfi nella competizione, senza aver mai perso neanche una finale.
L’ultima parola spetterà al campo. Il teatro è cambiato, il palcoscenico anche. Non più Madrid, ma Colonia. Non più Champions League, ma Europa League. Ma nonostante tutto, quella di stasera è la partita più importante degli ultimi 10 anni di storia dell’Inter. Fischio d’inizio alle 21: il finale lo scriverà il destino.