«In Brasile il covid non molla. Alla pesantissima crisi sanitaria si aggiunge quella economica e sociale. Ci aiutate a comprare un nuovo furgone per distribuire pacchi di cibo alle famiglie povere della periferia di San Paolo?».
La richiesta arriva da Andrea, Chiara e la piccola Matilde, una famiglia di Cinisello Balsamo che dal marzo 2019 vive nella periferia di San Paolo, in Brasile. «Ci troviamo qui per un progetto missionario di tre anni: collaboriamo con i padri del Pime, il Pontificio Missioni Estere, e lavoriamo per una Ong locale, che si chiama Conosco», spiegano.
La Conosco opera dal 1998 nell’estrema periferia paulistana, negli angoli più dimenticati della metropoli. In totale gestisce 10 centri diurni per bambini, adolescenti, giovani e famiglie, a cui offre educazione, formazione, appoggio psicologico, supporto sociale e anche cibo. Centri che, a partire dalla metà di marzo, hanno chiuso le porte a causa dell’emergenza sanitaria. Così come accaduto in Italia, il mondo del volontariato si è immediatamente attivato per portare un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà. «L’organizzazione – spiegano – ha, fin dall’inizio della pandemia, distribuito le cosiddette ‘ceste basiche’, pacchi di alimenti di base, come riso, fagioli, pasta, olio, farina e latte in polvere alle famiglie più bisognose».
I numeri dell’emergenza sanitaria in Brasile sono ancora altissimi, con le famiglie più povere che stanno pagando il prezzo più alto della pandemia. Per questo motivo dalla famiglia di Cinisello Balsamo arriva la richiesta di aiuto all’Italia: «Alla Conosco serve un nuovo mezzo per consegnare le ceste basiche in tutte le aree dove opera. I mezzi a disposizione della Ong, proprio a causa dell’uso massiccio che ne è stato fatto nell’ultimo periodo, sono ai box. Per altro si trattava di mezzi datati, già usurati dal tempo e dalle condizioni pessime delle strade che devono solcare in questa parte della città. E per motivi economici l’organizzazione non è in grado di acquistare un mezzo nuovo per continuare il suo prezioso servizio. In questi giorni stiamo usando la nostra macchina come quella di alcuni funzionari, ma un furgone (come quello che avevamo a disposizione fino a poco tempo fa) è quello che servirebbe per agevolare questo lavoro. Che, a quanto pare, durerà ancora parecchio tempo, probabilmente anche dopo il periodo del picco del Covid-19, perché il segno che il virus sta lasciando in questa porzione di Brasile è doloroso e la ferita non si rimarginerà presto».
I volontari hanno così lanciato una raccolta fondi, con l’obiettivo di arrivare a 10mila euro per l’acquisto del furgone. «Vi diciamo fin da subito il nostro grazie – concludono dalla famiglia di Cinisello Balsamo -. Anzi, noi in verità non facciamo altro che dare voce a quelle persone che riceveranno un piccolo ma importantissimo aiuto. Persone dimenticate da tutto e da tutti, persone che appunto non hanno voce. Grazie, grazie davvero».
Per contribuire alla raccolta fondi è sufficiente collegarsi al link dedicato, cliccando qui