Il nubifragio che questa mattina ha investito violentemente Milano e provincia riaccende la polemica sul progetto della vasca di laminazione a Bresso.
«Tra le 6 e le 7 a Milano sono caduti 70 mm di pioggia, in un ora quelli di un mese – sottolinea l’assessore alla Mobilità di Milano, Marco Granelli -. Il Seveso in via Valfurva a Niguarda è passato da 40 cm alle 6.40 a 3 metri e 10 (esondazione) alle 7: 2,7 metri in 20 minuti, 13,5 cm di salita ogni minuto. Questo è l’esito del cambiamento climatico. Questa è la ragione per la quale diciamo che il progetto vasche deve essere realizzato e in fretta, senza se e senza ma. E chi ricorre, rallenta, chiede di ripensare, si assuma le responsabilità di quanto accade. Noi andiamo avanti con i cantieri, come quello della vasca di Milano aperto il 20 luglio, più velocemente possibile. E Milano vuole andare avanti a lottare contro il cambiamento climatico, altrimenti vedremo impennate come queste sempre peggiori».
Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha citato proprio l’inizio dei lavori per la vasca di Bresso.
Le parole di Granelli e Sala non sono casuali ma costituiscono delle cosiddette ‘frecciate’ proprio al Comune, che aveva fatto ricorso, sostenuto dalle associazioni cittadine di Bresso da tempo contro la vasca di laminazione all’interno del Parco Nord. I lavori per la vasca sono partiti, alla fine, da pochi giorni, dopo che dopo che il 17 luglio il Tribunale delle acque ha respinto l’istanza di sospensiva presentata proprio da un condominio di Bresso contro i lavori della vasca. I residenti di via Papa Giovanni XXIII si troveranno a solo qualche metro dal bacino che raccoglie le acque del Seveso.